Caso Daniela Ruggi: arrestato l’amico che la ospitava, lo “sceriffo”
Domenico Lanza ha rivelato in tv di avere in auto indumenti della 31enne di Vitriola di Montefiorino. A casa sua i carabinieri hanno trovato armi clandestine
MONTEFIORINO. Sviluppi clamorosi nelle indagini sulla scomparsa di Daniela Ruggi, la 31enne di Vitriola (Montefiorino) di cui si sono perse le tracce dal 18 settembre: i carabinieri hanno tratto in arresto una persona.
La rivelazione in tv
Si tratta del 70enne Domenico Lanza di Polinago, che mercoledì davanti alle telecamere di Pomeriggio 5, intervistato da Ilaria Dalle Palle, aveva fatto una rivelazione incredibile: «È vero – ha detto – ho in auto della biancheria intima di Daniela che mi aveva lasciato in casa dopo una doccia. L’avevo con me perché volevo restituirgliela, appena la vedevo». Pur essendo stato sentito nelle settimane scorse dai carabinieri che conducono le indagini sulla scomparsa della donna, l’uomo non aveva mai fatto una rivelazione così di rilievo: il possesso di indumenti di una persona scomparsa è a prescindere un elemento di assoluta importanza. È scattato subito l’intervento: mentre le telecamere erano ancora accese, i carabinieri di Pavullo hanno subito raggiunto il 70enne, soprannominato “lo sceriffo” per i suoi modi da cowboy. Hanno sequestrato gli indumenti che ha riferito essere di Daniela (un paio di slip e due calzini) e gli hanno chiesto di venire con loro.
Perquisizione e arresto
Sono quindi andati a casa sua, a San Martino, e hanno effettuato una perquisizione subito autorizzata dal pm Laura Galli. Alla ricerca innanzitutto di possibili ulteriori indumenti di Daniela, e di qualsiasi cosa potesse essere riconducibile a lei. Non si sa se hanno trovato altro vestiario in quell’abitazione, dove Lanza ha ospitato più volte la ragazza, anche solo per fare una doccia (nella sua casa di Vitriola lei non aveva l’acqua). Si sa invece che hanno trovato delle armi. Armi non regolarmente detenute, ma clandestine. E a quel punto per lo “sceriffo” – che evidentemente ha una passione western non legata solo al cappello – è scattato l’arresto.
Il lungo interrogatorio
Mentre gli indumenti di Daniela venivano affidati alla Scientifica per tutte le analisi del caso (anche se Lanza ha riferito di averli lavati, potrebbero esserci lo stesso tracce biologiche utili alle indagini), Lanza è stato condotto prima in caserma a Pavullo e poi a notte fonda in quella di Modena, dove è stato sottoposto a un lungo interrogatorio da parte degli uomini del Nucleo investigativo. Una circostanza non consueta per un semplice arresto per detenzione di armi. Evidentemente i carabinieri hanno voluto andare a fondo alla scoperta alla luce della cornice in cui si situa: l’inspiegabile scomparsa da più di due mesi di Daniela.
Le indagini
È bene sottolineare che, da quanto trapelato fino a questo momento, l’arresto è relativo solo alla detenzione abusiva di armi (da capire ancora quali), e non ha a che fare con la dinamica della scomparsa di Daniela. Per la quale la Procura ha aperto un fascicolo per sequestro di persona. Ma visto che si tratta di una persona comunque bene informata sulla vita di Daniela, con cui era in confidenza al punto da averla più volte ospitata in casa, è chiaro che ci sono approfondimenti investigativi d’obbligo. C’è peraltro una testimone che sostiene di aver visto in bar a settembre Lanza al tavolo con Daniela in abiti particolarmente succinti. E quando la donna l’avrebbe invitata a coprirsi, avrebbe incontrato le proteste di lui, mentre Daniela, stizzita, usciva dal locale. Va detto comunque che Daniela nell’ultimo periodo si stava vedendo anche con altri uomini, anche molto più grandi di lei, che le pagavano il ristorante e l’ospitavano a casa loro per fare la doccia. Sono stati tutti sentiti dai carabinieri nelle settimane scorse, e da quanto è dato sapere senza particolari riscontri. Il fascicolo per sequestro di persona infatti – ipotesi subentrata a quella iniziale dell’allontanamento volontario della 31enne – è stato infatti aperto contro ignoti.
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