Coopattiva in campo a Modena: «Oltre le disabilità nel mondo del lavoro»
La società ha sede nel capoluogo e a Nonantola, Ravarino, Pavullo e Sant’Antonio
«È un mondo inclusivo dove le persone con fragilità vengono accolte», questo è quello che alla domanda cos’è Coopattiva, il dipendente Marco Iotti ha risposto. «Coopattiva nasce nel 1984 dall’idea di integrare le persone con disabilità nel mondo del lavoro, avviando così una società cooperativa che, tramite le commesse lavorative, include anche le persone più fragili» dice Giorgio Sgarbi, direttore della cooperativa che oggi può contare fino a 135 dipendenti, di cui oltre 70 con disabilità e cinque sedi Modena, Pavullo, Nonantola, Sant’Antonio di Pavullo e Casoni di Ravarino.
Il lavoro quotidiano
La cooperativa è divisa in due sezioni, denominate A e B; la seconda si occupa dell’inserimento dei dipendenti, o soci, in contesti socio-occupazionali che attraverso diverse attività curano la parte socio-relazionale, come la raccolta di rifiuti nei parchi, laboratori di cucina e di ceramica, «attività che inizierà a gennaio dell’anno prossimo», come ha riferito Luca Pacchioni, educatore, che si occuperà di questo ultimo progetto. Lo stesso Pacchioni informa che nella sede di Modena «ci sono 12 persone ogni turno, mattina e pomeriggio, 5 giorni a settimana di cui 3 solo mezza giornata».
La sezione A è divisa in due grandi zone; la prima ospita un laboratorio di assemblaggio per prodotti di somministrazioni di farmaci per un’azienda veterinaria e confezionamento di prodotti per l’Acetaia Giusti. La seconda zona è adibita a differenti attività che riguardano l’unione di diversi componenti meccanici, che producono prefabbricati che poi le varie aziende utilizzano in fase di montaggio. «Per ogni utente viene creato un percorso personalizzato in base alle sue capacità, dice Pauline Mhillaj, educatrice e responsabile di quest’area.
Tra orti e ceramica
«Coopattiva quindi offre non solo servizi come laboratori d’assemblaggio a banco, uffici di digitalizzazione con servizi amministrativi da remoto, scansione di documenti, inserimenti nelle aziende private con fatturato, ma anche orti sociali e un laboratorio creativo di ceramica. Proprio per questo a differenza di altre cooperative collabora con più enti e punta anche sulla parte socio-psicologica dei dipendenti, o soci», queste sono le parole di Maria Carla Scala, responsabile degli inserimenti lavorativi della cooperativa.
Un esempio concreto di inserimento aziendale è Tetrapak che ha accolto come dipendenti, anche grazie all’aiuto della cooperativa modenese, alcune persone con difficoltà, che sono seguite da un Diversity Manager, ovvero una figura che si occupa dei rapporti.
Nella sua testimonianza Marco Iotti, in Coopattiva da luglio 2024, raccontando qual è il suo lavoro: «Digitalizzazione, scannerizzazione, catalogazione documenti ». E definisce la cooperativa come «diversa dalle altre poiché dà la possibilità di lavorare a coloro che sono svantaggiati come me». Coopattiva rappresenta quindi una vera e propria rinascita per coloro che non hanno mai avuto prima la possibilità di mettersi in gioco.