Ansia e stress, il racconto degli studenti modenesi: «Parliamone di più»
Le voci universitari: «Fondamentale ricevere supporto e aiuto»
MODENA. Cosa pensano gli studenti universitari della salute mentale? «È un argomento molto importante a cui nel corso degli anni si sta dando sempre più valore, anche se c’è ancora molta strada da fare», questa la risposta di Giorgia Bartolomei, tra i tanti studenti universitari intervistati in centro a Modena.
Tra gli studenti
A quanto pare dopo il diploma delle superiori, l’ansia di esame o di prestazione è diventata sempre più rilevate; infatti alla domanda inerente all’ansia che si prova per un esame universitario, Virginia Tavianini ha riferito «In realtà sono meno ansiosa rispetto a quando avevo le verifiche alle superiori», mentre Giulia Serri afferma: «la mia ansia invece è aumentata.
Nonostante tutto ciò, c’è chi pensa che avere ansia sia una normalità, come dice Edoardo Vandelli: «Sspesso ho sofferto d’ansia, ma ritengo che sia normale perché il livello di prestazione, richiesto all’università, aumenta». Per altri invece, dipende molto dal proprio livello di preparazione ed organizzazione dello studio.
In merito Beatrice ha detto di «gestire bene l’ansia grazie all’organizzazione delle date degli esami», inoltre, riguardo la preparazione di un esame, Lorenza Barigazzi aggiunge: «Se mi ritrovo all’ultimo giorno ho molta ansia, se invece riesco ad organizzarmi bene ne provo solo il giorno stesso della prova».
L'ansia
Lo studio e la prestazione non sono gli unici ad alimentare l’ansia degli studenti: «Gli esami orali suscitano più ansia rispetto ad altre tipologie di prove», ha sottolineato Irene Ferrito.
In generale, la sensazione di non riuscire a superare una prova o di pensare di non aver abbastanza tempo, porta gli studenti a prendere la decisione di abbandonare gli studi.
Matteo Gennaro testimonia che molti suoi coetanei hanno mollato gli studi e aggiunge: «Ho avuto la possibilità di incontrare persone che mi hanno aiutato a continuare il mio percorso».
Come lui anche Alba Mandorli è riuscita a non scoraggiarsi, «soprattutto grazie alla mia famiglia che è abbastanza aperta e che opera nel settore».
Lo stress
Lo stress quindi è visto dagli universitari come un possibile ostacolo molto difficile da superare, ma alcuni vedono ciò come una prova personale da affrontare.
Uno di questi è Edoardo Vandelli: «Ho pensato di lasciare gli studi, che richiedono molta energia e tempo, perché inizialmente pensavo che davanti a tale difficoltà dovessi cercare un’altra strada. Successivamente ho capito che bisogna affrontare tutto ciò che capita con testa e calma, facendosi aiutare».
Molti ritengono che per superare o sanare l’ansia sia necessario un determinato equilibrio, influenzato da un possibile confronto, come dice Giuliana Licata: «All’inizio ho ansia ma in seguito cerco di confrontarmi con amici o anche colleghi».
Bisogna quindi constatare che la salute mentale degli universitari è una questione cruciale che merita attenzione e interventi adeguati. I giovani studenti affrontano sfide uniche legate alla pressione accademica, alle incertezze future e alle difficoltà emotive, che possono compromettere il loro benessere psicologico.
È fondamentale promuovere, quindi, un ambiente di supporto, dove siano disponibili risorse psicologiche, promuovendo così una maggiore consapevolezza tra gli studenti ed i professori.
Investire nella salute mentale non solo migliora la qualità della vita universitaria, ma contribuisce anche al successo accademico e alla preparazione dei giovani a affrontare le sfide della vita adulta.