51 autobus sabotati e una molotov nel deposito Seta: arrestato l’autore, ecco chi è
Un uomo di 60 anni residente in provincia di Reggio Emilia, ex dipendente dell’azienda licenziato nel 2023 per stalking ai danni di una collega con cui aveva avuto una relazione sentimentale
MODENA. Svolta a due mesi di distanza dal doppio episodio ai danni di Seta, il sabotaggio di 51 autobus prima dell’avvio dell’anno scolastico e la molotov lanciata nel deposito: l’autore, infatti, è stato individuato e arrestato. Su delega della Procura della Repubblica di Modena, i carabinieri del reparto operativo-nucleo investigativo del Comando provinciale di Modena e della locale Compagnia hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, con applicazione di strumento di controllo elettronico a distanza, emessa dal Gip del Tribunale di Modena su richiesta del pubblico ministero, nei confronti di un uomo di 60 anni residente in provincia di Reggio Emilia, gravemente indiziato dei reati di tentato incendio aggravato e danneggiamento aggravato.
Gli episodi
Il provvedimento cautelare è stato emesso al termine di un’articolata attività d'indagine, coordinata dalla Procura e condotta dai carabinieri di Modena, avviata nel mese di settembre dopo due episodi ai danni di Seta.
- Nelle prime ore del 16 settembre (primo giorno dell’anno scolastico 2024-2025) venivano danneggiati 51 autobus destinati al servizio pubblico, resi inutilizzabili mediante la rottura delle chiavi di accensione inserite nei cilindretti di avviamento e l’occlusione dei cilindretti medesimi, con l'utilizzo di sostanza tipo silicone.
- Il 22 settembre, ancora una volta in orario notturno, all’interno del deposito modenese di Seta veniva gettato liquido accelerante contro un autobus parcheggiato, a cui aveva fatto seguito l’innesco del fuoco provocando l’annerimento della carrozzeria su una fiancata e l’increspatura degli inserti adesivi a causa del calore sviluppato dalle fiamme: il mezzo non era stato completamente avvolto dalle fiamme solo grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco, allertati da una guardia particolare giurata in servizio presso una delle aziende limitrofe all'area di deposito. L’incendio aveva interessato anche parte della vegetazione a ridosso del mezzo stesso.
Entrambi gli episodi, attuati ni esecuzione di un medesimo disegno criminoso, avevano lo scopo di causare un ingente danno economico alla Seta, soprattutto in relazione al danneggiamento dei 51 mezzi, avvenuto in concomitanza con l'avvio dell'anno scolastico 2024 -
2025: solo il tempestivo intervento dei dipendenti della società, che sin dalle prime ore dell'alba si avvedevano di quanto accaduto, in tal modo permettendo alla società di reperire altri mezzi per l'effettuazione delle corse programmate, consentiva di evitare un gravissimo disservizio.
In relazione al tentato incendio aggravato di uno dei filobus, avvenuto il 22 settembre, l’azione criminosa non ha avuto conseguenze ben più gravi solo grazie alla tempestiva richiesta di intervento dei Vigili del Fuoco, inoltrata da personale di vigilanza privata che in quei momenti transitava lungo la strada prospiciente il deposto SETA S.p.a..
Le indagini
L'identificazione dell'indagato è frutto di una meticolosa attività investigativa:
- di analisi delle immagini estrapolate da impianti di videosorveglianza pubblici eprivati, installati sia lungo il tragitto percorso dal responsabile per raggiungere il deposito Seta sia nelle zone immediatamente limitrofe all'area deposito ove si sono verificati gli eventi criminosi;
- di analisi dei tabulati telefonici e telematici acquisiti, oltre che di acquisizione delle dichiarazioni del personale di vigilanza che, in relazione all'episodio del 22 settembre, transitava in loco.
L'attività investigativa ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell'uomo, già dipendente della Seta per 18 anni, licenziato nel 2023 a seguito di condotte di stalking ai danni di una collega, con la quale aveva intrattenuto una relazione sentimentale, poi conclusasi; per tali fatti, lo stesso individuo ès t a t o sottoposto a processo penale, conclusosi in primo grado con sentenza di condanna.
In ragione dei limiti sanzionatori edittali, il provvedimento cautelare è stato richiesto esclusivamente in relazione al delitto di incendio di cui all’articolo 423 del codice penale: la relativa condotta è stata riqualificata dal Gip sede come tentativo di incendio, con applicazione della misura cautelare degli
arresti domiciliari, con applicazione anche del c.d. braccialetto elettronico, conformemente alla richiesta avanzata da quest'ufficio.