Unicredit, offerta da 10 miliardi per comprare Banco Bpm e diventare una delle banche più grandi d’Europa
Approvato il lancio di un’offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie. L’ad Orcel: «Con questa acquisizione di uno dei nostri obiettivi storici rafforziamo la nostra posizione in Italia. L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi»
MILANO. Il Cda di UniCredit ha approvato il lancio di un'offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie di Banco BPM per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi. Il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco BPM, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 euro per azione, e un premio pari a circa 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali del 22 novembre. Questo rappresenta un premio di circa 15% rispetto al prezzo undisturbed del 6 novembre (circa 20% se aggiustato per gli acconti sul dividendo già distribuiti a novembre da entrambe le banche), prima dell'annuncio dell'offerta di acquisto di Anima.
I dettagli dell’offerta pubblica di scambio
L'offerta mira a rafforzare la posizione competitiva di UniCredit in Italia, uno dei mercati principali del Gruppo, creando una seconda banca ancora più forte in un mercato attraente, in grado di generare un significativo valore di lungo termine per tutti gli stakeholder e per l'Italia. Si prevede che l'esecuzione dell'offerta di scambio sarà completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi.
Se completata, la transazione consentirà a UniCredit di accelerare ulteriormente la realizzazione di una crescita di qualità, sostenibile e di lungo termine. Rafforzerà sostanzialmente la sua posizione in Italia assicurando allo stesso tempo gli investimenti per la clientela, nei canali di distribuzione e nella tecnologia di Banco BPM.
La crescita di Unicredit a livello territoriale
Il vantaggio di una combinazione è evidente da un punto di vista geografico, in quanto rafforzerebbe la presenza di UniCredit nel suo principale mercato domestico, che rappresenterebbe circa il 50% dell'utile netto combinato del Gruppo. Per i clienti, la combinazione garentirebbe fabbriche prodotto rafforzate, altamente complementari e al servizio di entrambe le entità, canali di distribuzione più efficaciemente integrati e un'organizzazione più efficiente a supporto. Se la combinazione dovesse andare avanti, l'impegno di UniCredit a garantire un livello sostenibile e tra i migliori nel settore di distribuzione a lungo termine agli azionisti e a mantenere un robusto rapporto di capitale di almeno il 13% continuerà.
La redditività del Gruppo combinato
La redditività del Gruppo combinato beneficerà di sinergie di costo al lordo delle imposte stimate in circa 900 milioni di euro all'anno a regime (pari a circa il 14% della base di costo italiana del Gruppo combinato al 2023), da realizzare attraverso misure volte a migliorare la redditività del Gruppo combinato, efficienza operativa, anche attraverso programmi di formazione e riqualificazione. Ciò si aggiunge alle sinergie di ricavo al lordo delle imposte stimate in circa 300 milioni di euro all'anno, da ottenere rafforzando l'offerta di prodotti e servizi, integrando pienamente le fabbriche prodotto di Banco BPM e migliorando la tecnologia. Nell'ambito dell'operazione, il Gruppo prevede attualmente oneri di integrazione per circa 2,0 miliardi di euro al lordo delle imposte da sostenere nel corso del primo anno, e rettifiche su crediti aggiuntive per circa 0,8 miliardi di euro al lordo delle imposte, che consentiranno un miglioramento del rapporto di copertura dei crediti deteriorati e delle esposizioni in bonis di Banco BPM.
Il commento dell’ad di Unicredit Andrea Orcel
«Con questa acquisizione di uno dei nostri obiettivi storici, rafforziamo la nostra posizione in Italia, e al contempo incrementiamo ulteriormente il valore che possiamo creare per i nostri stakeholder in quel mercato così come per i nostri azionisti. L'Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida». Così Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, ha commentato il via libera del Cda all'offerta di scambio volontaria per Banco BPM.