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Elezioni in Emilia Romagna

Ecco i 50 consiglieri regionali: per loro stipendio di 5.650 euro netti al mese

di Stefano Luppi
Ecco i 50 consiglieri regionali: per loro stipendio di 5.650 euro netti al mese

L’indennità annuale prevede una retribuzione tra i 90mila e i 100mila euro lordi, ma la Regione Emilia Romagna è una delle meno dispendiose in Italia per il costo del personale. Il primo atto sarà della Corte d’Appello con la proclamazione degli eletti, entro Natale tutti gli organi operativi

20 novembre 2024
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BOLOGNA. Ora che le elezioni sono archiviate con la vittoria di Michele de Pascale e dell’ampia coalizione a guida Pd che l’ha sorretto, parte l’organizzazione per giungere all’insediamento dei nuovi organi di governo della Regione Emilia-Romagna e dell’Assemblea regionale con i propri 50 consiglieri regionali eletti, neo governatore incluso. Modena ne avrà otto: Gian Carlo Muzzarelli, Maria Costi, Luca Sabattini e Ludovica Carla Ferrari per il Pd, Paolo Trande per Avs, Vincenzo Paldino per Civici, con de Pascale presidente, Annalisa Arletti e Ferdinando Pulitanò per Fratelli d’Italia.
Passeranno ancora un paio di settimane almeno, perché per prima dovrà essere la Corte d’Appello di Bologna a proclamare ufficialmente il vincitore delle elezioni e mettere “il timbro” su ogni eletto.
Dopo le verifiche e i controlli si arriverà all’insediamento dell'Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna che avverrà non prima di 15 giorni e non oltre 30 giorni dalla proclamazione della Corte d’Appello, durante la quale il presidente della Regione - ossia de Pascale - assumerà le proprie funzioni e nominerà il vicepresidente e gli assessori entro sette giorni da tale data. Quindi si può ipotizzare che entro Natale avremo consiglio e Giunta operativi.
I protagonisti di tutti questi passaggi sono, naturalmente, i consiglieri regionali che hanno preso più preferenze e dunque sono entrati nel “parlamentino” di viale Aldo Moro.

Lo “stipendio”

Fare il consigliere regionale per cinque anni oltre al prestigio politico, ha indubitabilmente anche un certo appeal economico per molti degli eletti. Vediamo di ricapitolare come i nostri rappresentanti vengono remunerati e perché.
Mediamente una indennità annuale da consigliere regionale, prevede una retribuzione tra i 90mila e i 100mila euro lordi, assegni di almeno il 30% inferiori ad esempio a quelli della Regione Toscana dove le indennità annuali pro capite viaggiano intorno ai 120mila euro.
Non dimentichiamo, infatti, che la Regione Emilia-Romagna in Italia è una delle meno dispendiose per il personale eletto visto che in totale, secondo dati di pochi mesi fa, i cinquanta consiglieri regionali nella legislatura appena terminata hanno determinato con le loro indennità un costo totale di poco meno di 5 milioni di euro annui, dunque circa 24 se moltiplichiamo per il lustro della legislatura.
Scendendo a livello di assegno mensile (per dodici mesi, non c’è la 13esima) un posto da consigliere regionale eletto garantisce 5mila euro di stipendio lordo al mese, al quale va aggiunto un rimborso spese forfettario di 2.258 euro: questo porta a un guadagno totale netto pari a 5.650 euro mensili che crescono di qualche centinaio se si ottengono cariche come presidente di gruppo, presidente di commissione, questore.
Un assessore regionale invece si porta a casa circa 117mila euro annui, poco meno di 10mila euro lordi mensili mentre il consigliere che verrà eletto presidente della assemblea - che non è la giunta, lì c’è de Pascale - arriva a 7mila mensili “puliti”. Non poco, se pensiamo alle centinaia di euro mensili che percepisce un consigliere comunale anche di un comune metropolitano come Bologna.
Oltre alle entrate personali in base al ruolo che dentro l’Assemblea il singolo consigliere avrà, c’è la possibilità di vedersi assegnati fondi per costituire il proprio staff: si tratta di personale fiduciario assunto a tempo determinato dalla Assemblea stessa, in carica cinque anni o comunque fino a quando lo resta il consigliere di riferimento. La Regione non ha fornito cifre relative a tale personale che in genere svolge ruoli di segreteria e di comunicazione.

Ruolo del consigliere

Ma cosa fa questa figura politica nel ruolo al quale alle recenti elezioni hanno concorso circa 500 candidati? I consiglieri rappresentano l'intera comunità regionale, non hanno alcun vincolo di mandato (ossia possono cambiare casacca politica in ogni momento) e rispondono del loro operato solo agli elettori.
Inoltre non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.
Appena la “macchina” di viale Aldo Moro prenderà il via gli eletti ovviamente si riuniranno in gruppi assembleari sulla base della loro appartenenza politica a cui si aggiunge il “gruppo misto” per i consiglieri che preferiranno non aderire ad alcun partito. Ogni gruppo elegge poi il proprio capogruppo che farà parte della “conferenza dei presidenti di gruppo” presieduta dal presidente dell'Assemblea legislativa. I consiglieri hanno inoltre un ruolo politicamente attivo - anche se non pochi negli anni si sono limitati spesso ad alzare la mano in occasione dei voti d’aula - e possono da soli o associati presentare proposte di legge regionale, per le quali ottengono aiuti dal personale dell’assemblea (in Emilia Romagna i dipendenti qui sono poco più di 200). Questi politici svolgono anche, nell’ambito della loro funzione di controllo, l’attività di sindacato ispettivo: possono cioè chiedere alla giunta informazioni attraverso le “interrogazioni” oppure le ragioni di una certa condotta di assessori e governatori attraverso le “interpellanze”. Possono infine presentare atti di indirizzo politico, come le risoluzioni e gli ordini del giorno, volti a orientare l’attività della giunta stessa.