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Cena con i funghi raccolti in giardino: famiglia di Maranello intossicata

di Stefania Piscitello
Cena con i funghi raccolti in giardino: famiglia di Maranello intossicata

Una coppia di anziani, la figlia e il nipotino sono ricoverati all’ospedale di Sassuolo. Le analisi del Centroantiveleni hanno riscontrato alti livelli di amanitina: i funghi potrebbero anche essere stati contaminati

20 ottobre 2024
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MARANELLO. Quei funghi stavano crescendo nel loro giardino hanno attirato la loro attenzione e così hanno deciso di raccoglierli e cucinarli. Un pranzo da offrire anche a figlia e nipotino di dodici anni. Dopo qualche ora, però, i primi malesseri: ed è così che una famiglia di Maranello al momento è ricoverata all’ospedale di Sassuolo per quella che presenta tutti i contorni di un’intossicazione. Potrebbero avere ingerito funghi velenosi oppure quei funghi potrebbero avere contaminato gli altri. Sono una coppia di anziani, marito e moglie sulla settantina, la figlia e, come detto, il nipotino: sono ricoverati rispettivamente nei reparti di Medicina interna, Medicina d’urgenza e Pediatria dell’ospedale di Sassuolo.

I funghi raccolti in giardino

Tutto è cominciato mercoledì 16 ottobre, quando la coppia di anziani avrebbe deciso di raccogliere quei funghi che crescevano nel giardino di casa. La coppia di pensionati ha deciso di utilizzarli per una ricetta che probabilmente era stata portata sulla loro tavola già tante volte. Al banchetto hanno preso parte anche la figlia e il nipote. Tutto è filato liscio, tanto che la sera, quando i due pensionati si sono resi conto che era avanzato un po’ di quel sugo utilizzato per il risotto, hanno deciso di mangiarlo anche per cena.

I malesseri nella notte

Nella notte, però, i primi malesseri. Malesseri che, specialmente per la coppia di anziani, sono diventati sempre più pesanti, tanto che i due giovedì mattina hanno deciso di recarsi al Pronto soccorso. Lì è scattato il ricovero in osservazione breve intensiva: il giorno successivo sono stati spostati in Medicina interna, dove si trovano tuttora. Per i più giovani, madre e figlio, i sintomi sono stati più lievi tanto che sembra che per loro due il ricovero sia scattato in un secondo momento.
Trovati livelli alti di amanitina
Dall’ospedale, come avviene in questi casi, è stato attivato il Centro antiveleni per tutte le verifiche del caso. I quattro sono stati sottoposti ad analisi ed è stato riscontrato che nel sangue hanno livelli alti di amanitina, una tossina legata proprio al consumo di funghi velenosi. Sembra però anche che i livelli riscontrati possano essere stati determinati da una contaminazione (quindi un fungo velenoso che ha toccato quelli “buoni”), non necessariamente da un’assunzione. Tutti i pazienti comunque sono stabili e non in pericolo di vita: nei prossimi giorni potrebbero essere dimessi.

I consigli dell’Ausl

Un tema, vista la stagione, molto attuale. L’Ispettorato micologico dell’Azienda Usl di Modena segnala, infatti, la presenza in montagna in questo periodo di esemplari velenosi e potenzialmente mortali, tra cui l’Amanita Phalloides. Per questo è fondamentale, per evitare una intossicazione grave o persino letale, il controllo dei funghi presso una delle sedi dell’Ispettorato Micologico dell’Azienda USL di Modena presenti sul territorio provinciale. Non esistono, infatti, mezzi empirici sicuri per capire se un fungo è commestibile, tossico o velenoso: solo il micologo, grazie alla sua vasta conoscenza in mate-ria, può determinare con certezza la commestibilità di un fungo.