Gazzetta di Modena

Modena

Il processo

Uccise un ciclista ai 115 all’ora (con limite di 50) ma la pena è ridotta: ecco perché

di Daniele Montanari
Uccise un ciclista ai 115 all’ora (con limite di 50) ma la pena è ridotta: ecco perché

La sentenza in Tribunale a Modena per la morte del 70enne Fausto Mordelia nell’incidente del 13 maggio 2023 a Castelfranco Emilia: fu concorso di colpa perché il ciclista non diede la precedenza

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CASTELFRANCO. Travolge un ciclista ai 115 chilometri orari su una strada che aveva il limite dei 50, uccidendolo. Ma la pena è ridotta perché anche il comportamento del ciclista fu imprudente. È quanto è stato sancito ieri in tribunale a Modena con la sentenza sullo spaventoso incidente che il 13 maggio 2023, a Castelfranco, costò la vita al 70enne Fausto Mordelia.

Cosa era successo

La tragedia si verificò poco dopo le 14 in via Larga, all’altezza dell’intersezione con via Morano. In via Larga, diretto verso il centro di Castelfranco, viaggiava alla guida di una Hyundai i40 un uomo oggi 47enne, residente nel Bolognese. Da via Morano invece proveniva il castelfranchese Mordelia, che conduceva una city bike e si stava immettendo in via Larga appunto. L’impatto è stato tremendo: sia la macchina che la bici sono finite nel fosso a fianco, che aveva anche acqua all’interno. Da subito le condizioni del ciclista sono apparse disperate: è arrivato anche l’elisoccorso pronto per un immediato trasporto al Maggiore, ma non c’è stato nulla da fare. Il medico ha potuto solo constatare il decesso, e il mezzo è ripartito vuoto. Ferite lievi invece per il 47enne sull’auto.
Sul posto per i rilievi e la ricostruzione dell’accaduto la polizia Locale di Castelfranco, che ha trasmesso alla Procura l’informativa con tutti gli elementi raccolti. Sulla base dei quali è stato aperto un fascicolo con l’accusa di omicidio stradale nei confronti del 47enne.

Perchè la riduzione di pena

Assistito dall’avvocato Antonio Bove di Bologna, l’uomo ha scelto di patteggiare, mentre la figlia della vittima si è costituita parte civile. Ieri si è tenuta l’udienza davanti al giudice, che ha chiuso il caso sancendo una pena di un anno e sei mesi. Una pena lieve, verrebbe da dire, di fronte alla morte di un uomo. Soprattutto considerando che è stato accertato che la macchina procedeva a 115 km/h: più del doppio rispetto al limite dei 50. Ma è risultato anche che il ciclista a sua volta si era immesso su via Larga non rispettando la precedenza. Da qui una responsabilità dell’incidente divisa 50 e 50, e la pena leggera per l’automobilista. «Si è chiusa una vicenda spiacevole per entrambe le parti», commenta l’avvocato Bove.