Pavullo, investe il cane dei vicini e scappa: 66enne finisce a processo
La donna aveva gravemente ferito il labrador che successivamente è morto
PAVULLO. Ha investito il cane volontariamente con la macchina, abbandonandolo sulla strada ferito. È la grave accusa che ha mandato a processo una 66enne, originaria di Bologna, a tre anni di distanza dal fatto, avvenuto nella campagna di Pavullo.
Il cane Bolt
Lui si chiamava Bolt, ed era un bel labrador retriever, a cui a casa erano tutti affezionatissimi. L’incidente è avvenuto il 16 novembre 2021 nella zona di Coscogno, lungo via Le Coste. Il cagnone era a passeggio con una signora che abita nelle vicinanze. A un tratto è passata la macchina guidata da una vicina di casa che, secondo quanto riportato dalla testimone oculare, ha volontariamente travolto il cane per poi proseguire la sua corsa senza prestare alcun tipo di soccorso. Sconvolta la padrona, che ha assistito a tutto con i suoi occhi, maturando la convinzione che la vicina avesse fatto apposta. Ha soccorso subito il cagnone, portandolo dal veterinario. Ha riportato diversi traumi, ma si è salvato. Ma anche a distanza di tempo ha continuato ad avvertire le conseguenze dell’impatto, fino ad arrivare alla morte. Una morte avvenuta molto dopo, ma la padrona con il resto della famiglia ha fatto lo stesso denuncia ai carabinieri, puntando il dito contro quell’investimento. E la vicina 66enne è finita a giudizio con l’accusa di lesioni gravi causate con crudeltà a un animale.
In tribunale
Il processo è iniziato ieri: a difendere l’imputata l’avvocato modenese Paola Bertolani, mentre la famiglia proprietaria del cane si è affidata all’avvocato bolognese Giovanni Pacilio, che ha visto ammesse le costituzioni di parte civile per ben quattro persone che avevano caro l’animale: la signora con cui era a passeggio, il marito e due figli, tutti pronti a chiedere i danni. Sono state presentate le richieste di prova, e il processo è stato aggiornato a giugno per sentire i testimoni. È possibile che l’imputata presenti un’offerta risarcitoria per fare uscire dal processo le parti civili, ma il procedimento per lei continuerà comunque d’ufficio. l