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Ares, c’è una svolta: l’azienda delle supercar riparte dopo 7 mesi di crisi

Ares, c’è una svolta: l’azienda delle supercar riparte dopo 7 mesi di crisi

L’azienda di customizzazione di auto di lusso ed esemplari unici con sede a Modena in via Sant’Anna ha comunicato che saranno pagate le 5 mensilità di stipendi arretrati, versati i contributi previdenziali mancanti e liquidati i Tfr dei lavoratori usciti su base volontaria. I soci intendono ricapitalizzare

16 ottobre 2024
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MODENA. Sembra avviarsi verso una soluzione positiva la crisi di Ares Design, l’azienda di customizzazione di auto di lusso ed esemplari unici basata a Modena (in via Sant’Anna) che da aprile, dopo il mancato pagamento degli stipendi per mancanza di liquidità, ha attraversato una fase difficile e di grande preoccupazione, durante la quale si è ridotto anche il numero dei lavoratori occupati passando da 60 a 40 unità tra operai e impiegati.

L’apertura del concordato di continuità

A fine luglio 2024 era stato aperto un concordato in continuità per scongiurare il fallimento dell’azienda gravata da debiti con fornitori e dipendenti. Ad agosto è stata aperta la cassa integrazione ordinaria per tutti i dipendenti per far fronte alla crisi di liquidità, dal 1° settembre al 31 novembre.

Il pagamento degli stipendi arretrati

Ieri però la svolta positiva: «L’incontro di ieri tra la Fiom Cgil, la Rsu, l’amministratore delegato, il presidente di Ares e il direttore di stabilimento ha portato una buona notizia – spiega Marco Calamita a della Fiom Cgil –. Entro e non oltre il 31 ottobre l’azienda ha comunicato che verranno pagate le 5 mensilità arretrate ai lavoratori, saranno versati i contributi previdenziali mancanti e liquidati i Tfr dei lavoratori usciti su base volontaria tra il 2023 e marzo 2024».

La ricapitalizzazione

L’azienda ha anche riferito che il concordato verrà chiuso entro il 18 novembre perché arriveranno nuove finanze dai soci che intendono ricapitalizzare l’azienda. L’azienda dunque ripartirà grazie all’aiuto di un nuovo piano industriale e con la Cigo sino a fine novembre. Ci sono anche fondate possibilità che prima della chiusura della Cigo al 30 novembre 2024 una parte dei lavoratori possa rientrare al lavoro per evadere una parte degli ordini sospesi durante la Cigo. Entro i primi giorni di dicembre ci sarà la ripartenza totale dell’azienda avendo già un portafoglio ordini per molte commesse per il 2025.

Il commento dei sindacati

«La Fiom Cgil – viene spiegato in una nota – giudica positivamente il piano di rilancio industriale illustrato dall’impresa e il mantenimento di tutti i posti di lavoro. La Rsu Fiom Cgil ha informato del piano tutti i lavoratori, al momento a casa, che hanno espresso a loro volta un giudizio positivo sul lavoro svolto dal sindacato».