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Energica, moto elettrica addio: azienda in liquidazione

di Giovanni Medici
Energica, moto elettrica addio: azienda in liquidazione

La comunicazione del Cda dell'azienda di Soliera, controllata al 75% dal fondo americano Ideanomics Inc.: sono fallite le trattative per trovare nuovi investitori. Doccia fredda per i 50 dipendenti rimasti, che lottavano per salvare il posto di lavoro: solo un anno fa erano il triplo

14 ottobre 2024
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SOLIERA. Energica Motor Company spa, costruttore di moto elettriche ad elevate prestazioni controllato al 75% dal fondo americano Ideanomics Inc., dopo il Consiglio di amministrazione tenutosi ieri pomeriggio ha deciso di accedere alla liquidazione giudiziale.

La comunicazione dell’azienda

Lo ha comunicato la stessa azienda di Soliera ieri sera. «Nonostante la ricerca da parte degli stessi di ulteriori nuovi investitori, il management - si legge -  ha dovuto purtroppo riscontrare, financo in queste ultime ore, la sopravvenuta impossibilità di coltivare proficuamente le trattative così avviate, e proseguite al fine di ricercare la migliore valorizzazione degli attivi legati alla continuità aziendale, nell’interesse dei creditori».

Un epilogo che era nell’aria

Una fine, quella delle moto “made in Modena”, che era nell’aria, considerata la situazione di pesante crisi economico-finanziaria. Ore concitate, con il destino segnato per i dipendenti. «Nel 2023 c’erano 149 dipendenti, ora sono poco meno di 50 – sottolineano dal sindacato Fiom Cgil – L’azienda era in difficoltà finanziaria ormai da mesi per scelte gestionali che hanno determinato un aumento rilevante dei costi non proporzionale alle possibilità di un’azienda giovane in un settore caratterizzato da forte sviluppo e innovazione. Si tratta di un’azienda che vanta al suo interno alte professionalità e capacità rilevanti. La crisi finanziaria – aggiunge la Fiom – ha portato all’utilizzo di ammortizzatori sociali con il contratto di solidarietà che negli ultimi mesi è stato a pagamento diretto dell’Inps».

L’intervento della politica

Sulla situazione era intervenuta anche Stefania Gasparini, ex vicesindaco di Carpi e candidata al consiglio regionale con il Pd, auspicando un salvataggio per i posti di lavoro «anche perché l’azienda di Soliera rappresenta anche un importante esempio di realtà manifatturiera con spiccata vocazione all’innovazione tecnologica in chiave di sostenibilità. Serve che la proprietà comunichi senza ulteriori indugi se si intende dare continuità produttiva o aprire la procedura di liquidazione, informazioni necessarie per capire quale sia lo strumento più idoneo da adottare per tutelare le decine lavoratori, che non possono continuare a restare in una situazione di costante incertezza sul proprio futuro». In serata la doccia fredda, con la decisione del Consiglio di amministrazione che ha scelto la strada della liquidazione.
A nulla è servita la mobilitazione politica, sottolineata dalla stessa Gasparini: «La vicenda è stata seguita dalla Regione, con l’assessore Colla, dal Comune, con la sindaca Caterina Bagni, e dal sindacato, e anche io ho visitato il presidio dei lavoratori davanti all’azienda di via Scarlatti».