Il Vasco day allo Storchi per il libro Vivere/Living: «Ma non chiamatemi poeta»
Teatro gremito di fan e appassionati per l’originale volume di Emilio Mazzoli che ha trasformato in poesie i testi delle canzoni e alcuni scritti del rocker di Zocca.
MODENA. «Le mie canzoni sono sempre state provocazioni artistiche, perché la provocazione è quella che tiene sveglie le coscienze, anzi l'unico modo per tenerle sveglie. Provocare artisticamente è sempre stata la mia natura».
Vasco Rossi introduce così il volume “Vivere/Living”, alla presentazione andata in scena oggi al teatro Storchi di Modena.
Una composizione inedita di testi che il cantautore ha scritto durante la sua vita: note, pensieri e parole che nella pubblicazione si intervallano ai versi delle più celebri e amate canzoni del rocker. Un'espressione libera e informale, slegata dalla musica e dalla necessità del verso che lascia libero sfogo al pensiero e all'emozione, aprendo nuove riflessioni sui testi delle canzoni.
All'evento erano presenti anche i poeti e traduttori Nanni Cagnone e Paul Vangelisti che hanno curato la prefazione e compiuto una loro lettura personale della figura di Vasco come rocker e persona.
«Considero questo libro d'arte un riconoscimento, un premio, un oscar alle mie canzoni che sono state tradotte in inglese da questo poeta della beat generation, Paul Vangelisti. La beat generation è proprio la mia generazione in pratica, sono cresciuto con quelle poesie», ha sottolineato Vasco.
Ad arricchire il volume e accompagnare il lettore fra le pagine, le opere di Carlo Benvenuto, Marcello Jori, Rosanna Mezzanotte, Gianluca Simoni, create ispirandosi ai brani suggestivi di Vasco Rossi. "Volevo ringraziare un uomo straordinario, Emilio Mazzoli, che ha voluto fare una carezza a Vasco Rossi", dice il cantautore modenese parlando dell'editore e gallerista Emilio Mazzoli, presente all'evento, e al quale fa capo il progetto.
«Io prendo questa carezza con grande piacere. Ho preso molti schiaffi, soprattutto dalla critica, oltre che dalla gente - confessa Vasco -, c'è stato un periodo in cui mi sputavano anche per la strada e mi davano la colpa di tutto, avevano interpretato le mie canzoni in modo diverso dalla realtà».
La pubblicazione è parte di una collana, edita da Galleria Mazzoli, che vede la stretta collaborazione fra poeti e artisti. Nei volumi che compongono questa collana, la lettura delle poesie si accompagna ad opere ispirate ai componimenti poetici. Questo volume intende porre una nuova luce sulla figura di Vasco pubblicandone la produzione più intima e personale, per andare oltre il cantante e mettere a nudo, invece, la persona.
«Ho conosciuto Emilio Mazzoli due anni fa - prosegue il cantautore - abbiamo passato un pomeriggio insieme e non ho mai trovato una persona che fosse così affine a me e ai miei pensieri, al mio modo di essere in tutte le sfumature, leggere e profonde, mi sono trovato perfettamente d'accordo, come un fratello, non so come definirlo, ma una affinità cosi non l'avevo mai sentita con nessuno».
«Ho fatto solo questo nella vita: per 50 anni ho praticamente solo scritto. Non ho imparato a parlare bene in pubblico perché mi sono concentrato sulle canzoni. Quando c'è una musica sotto tutto cambia per me», confessa Vasco Rossi, che così conclude: «Io non mi sento un poeta, mi sento uno che dà musica alle parole. Sono stato travolto da questo amore da piccolo, dalla canzone. La parola testi secondo me è un po' sminuente, invece liriche è proprio la definizione giusta».