Quella volta in cui Nelson Mandela scoprì l’aceto balsamico di Modena
Il racconto di Christian Garcia, chef di Alberto di Monaco da 38 anni, durante un incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Era dell’Acetaia Leonardi, lo servii con il caviale»
MODENA. Che l’aceto balsamico di Modena fosse famoso ben oltre il Secchia e il Panaro non è una novità. Ma che fosse stato usato sulle tavole di re e leader mondiali, arrivando a deliziare il palato di Nelson Madela, uno degli uomini più importanti nella storia del Novecento, è una piccola sorpresa che può inorgoglire i modenesi.
La notizia è saltata fuori pochi giorni fa nientemeno che al Quirinale. Ogni anno infatti si riuniscono gli chef che guidano le brigate dei palazzi più importanti del pianeta: dalla Casa bianca all’Eliseo, dal Palazzo del popolo di Pechino a Buckingham palace. Quest’anno si sono incontrati in Italia, accolti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che li ha ringraziati per il loro impegno all’insegna del motto “dove la politica divide, la cucina unisce”.
E chiacchierando con alcuni dei cuochi di re e presidenti, si è scoperto che Christian Garcia, simpatico chef di Alberto di Monaco da 38 anni, alcuni anni fa ha apparecchiato la tavola principesca per Nelson Mandela, in visita a Montecarlo, servendogli proprio la specialità modenese, con un accostamento tra i più prestigiosi.
«È stato il pranzo più importante che ho organizzato e per cui ho cucinato a Palazzo» ha ricordato commosso Garcia. «È stato un momento incredibile incontrare questa personalità straordinaria». E straordinario è stato anche l’accostamento da veri vip: «Mi ricordo benissimo di aver servito caviale con aceto balsamico di Modena di 150 anni di invecchiamento. Era incredibile, era dell’acetaia Leonardi, un aceto fantastico» ha spiegato il capo chef, che parla benissimo italiano. «Siamo molto amici con i proprietari dell’acetaia (il cui aceto fu scelto anche per le nozze tra il principe Alberto e la principessa Charlene nel 2011, ndr), ci sentiamo ancora, dietro a questo aceto ci sono una cultura e un impegno impressionanti» ha detto, testimoniando di essere diventato un vero e proprio ambasciatore dell’eccellenza emiliana nel mondo.
Ora gli chef sono in tournée in Italia, toccando dopo Roma anche Milano e Parma, per scoprire tutti i sapori più interessanti del nostro Paese e della nostra Regione.
Tra di loro anche l’executive chef del Quirinale, Fabrizio Boca, che da trent’anni cucina per presidenti, re e leader nelle storiche cucine del palazzo che fu dei Papi e dei Savoia. A lui la regina Elisabetta II anni fa ha fatto i suoi complimenti per uno strepitoso risotto alle erbe, un emiro ha chiesto la videoricetta della sua famosa torta di pere, mentre Emmanuel Macron ha dovuto chinare il capo davanti a una cucina che non fosse quella francese, insignendolo dell’Ordine al merito agricolo.