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Modena, Vasco si racconta in un evento speciale al teatro Storchi

di Michele Fuoco
Modena, Vasco si racconta in un evento speciale al teatro Storchi

L’originale volume voluto da Emilio Mazzoli prefazione di Paul Vangelisti e Nanni Cagnone. Mercoledì in teatro presentazione-evento (solo su invito)

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MODENA Da una selezione di testi delle canzoni più note e amate di Vasco Rossi è nato il libro “Vivere/Living” delle Edizioni Galleria Mazzoli che viene presentato mercoledì, alle 16. 30 (entrata rigorosamente ad invito) , al Teatro Storchi dove, oltre al cantautore, ci saranno Emilio Mazzoli, famoso gallerista internazionale, Paul Vangelisti, poeta e critico letterario (in collegamento da Los Angeles) e il poeta e scrittore ligure Nanni Cagnone, autori della prefazione, che offrono una lettura personale di Vasco come rocker e persona, nonché riflessioni sui testi delle canzoni.

La lettura di brani selezionati viene affidata all’interpretazione della poetessa Mariangela Gualtieri. È un volume singolare che accoglie anche testi inediti, pensieri, note, aforismi del rocker di Zocca. Le opere che accompagnano gli scritti sono degli artisti Carlo Benvenuto e Marcello Jori, ma anche di Rosanna Mezzanotte e Gianluca Simoni. Art director è Arturo Bertusi. Il libro presenta anche la traduzione in inglese di Paul Vangelisti che spesso è a Modena, dove ha degli amici. Cinquemila la tiratura numerata, più 50 copie non destinate alla distribuzione. Si può acquistare al prezzo di 100 euro a copia, mettendosi in contatto con la Galleria Mazzoli, in via Nazario Sauro 62, o durante la presentazione del libro. Il ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza al Gruppo Abele di don Ciotti (senza detrazioni spese) . Per il Blasco un altro grande appuntamento a Modena, dopo aver stabilito nel 2017 il record mondiale di ben 225 mila spettatori paganti per il concerto al Parco Ferrari. Mercoledì sarà al Teatro Storchi dove viene “consacrato” poeta. Quattro pagine di La lettura, del Corriere della Sera, sono state dedicate, ieri, all’evento modenese. Di questa operazione il vero regista è Emilio Mazzoli che da tempo ha coltivato questo progetto.
 

Cosa rappresenta per lei questo libro?
«È la realizzazione di un desiderio che avevo da anni: voglio inserire Vasco nei miei personaggi preferiti. Ho fatto una collana di poeti di assoluto valore. Ho messo Vasco in contatto con il meglio della poesia e gli ho dato fiducia. Per me le parole delle canzoni di Vasco hanno a che fare con il mondo della vera poesia».
Cosa ha provato nell’aver realizzato questo volume?
«Ho provato un po’ di gioia. È un lavoro che è durato per tre anni. Abbiamo cercato di curare il libro al meglio».
Ci sono state delle difficoltà?
«Nessun tipo di difficoltà, se non quella di mettere Vasco, sempre impegnato, in contatto con i poeti. La sua è poesia pura. Cagnone è oggi il poeta più importante vivente, e Paul Vangelisti è un poeta americano della Beat Generation. Con questo volume ho voluto fare una carezza a Vasco».
Come è avvenuta la scelta dei testi?
«Abbiamo messo insieme una raccolta di testi che sono rappresentativi del suo pensiero e li ho fatti illustrare da Benvenuto e Jori...Sono rimasto sempre affascinato, sin da quando ho visto Vasco per la prima volta al Festival di Sanremo, dove si classificò ultimo. Ho sempre pensato che arrivare ultimo è come arrivare primo. Ciò mi ha colpito, poi l’ho sempre seguito e, quando ho visto che riesce a tenere insieme nonne, madri e nipoti, ho capito che aveva qualcosa di particolare. Inoltre è legato ad un paese, Zocca, che io amo moltissimo. Un paese dove sono venuti fuori degli uomini straordinari, come Giovanni Bononcini, violoncellista eccezionale, Marco Santagata grande petrarchista. Un paese che ha delle peculiarità. Negli ultimi tempi ho voluto mettere insieme l’arte e la poesia, ma l’arte ha un debito con la poesia. Questa generazione, in questo momento, ha debito che pagherà in tutto il mondo perché gli artisti sono delle “Popstar”, i poeti fanno la fame. Con questo libro ho voluto dare una mano ai poeti. Un mondo che perde la poesia, perde molto».
Vasco dice “noi ci somigliamo”. In che cosa?
«Ci somigliamo nell’essere liberi. Vasco è rimasto colpito dalla mia libertà di pensiero. Se solo si pensa che tutto andrà in beneficenza. Io non voglio niente. Ho fatto libri con grandi nomi solo per divertimento. La poesia è la mia passione».
Vasco sottolinea “Siamo anarchici”. Si sente tale?
«Come dissi, una volta, al vescovo “Sono un anarchico cattolico”. E lui si mise a ridere»
La città si accorge di questo suo lavoro?
«Penso di no. Ma questa volta le istituzioni sono state gentili. Mi hanno dato il Teatro Storchi. Il sindaco Mezzetti è stato di una gentilezza squisita».
Perché solo 500 copie + 50?
«Questo libro è un dramma perché già quasi esaurito. Lo compro anch’io perché l’incasso va in beneficenza. Però ho detto a Vasco “se lo vuoi dare, come ho già fatto con Pinocchio, a Rizzoli, a Mondadori, ti regalo i diritti”. Non m’interessa niente, ho fatto il libro non per speculazioni. Per me è una gioia poter dare dignità letteraria alla poesia. In questo momento dove tutti scrivono un libro, un’autobiografia e vanno a presentarla in televisione, ho voluto dare testimonianza pura, diversa, libera».
Del libro cosa le è piaciuto in particolare?
«Il libro è stampato in modo molto semplice, come si faceva per i vecchi libri: bella carta, bella stampa, una bella illustrazione, ma in una maniera più pulita del mondo. Un libro da tenere in tasca e se esce, vedi la poetica di Vasco Rossi».
Vasco sostiene anche che “il libro è un oscar, una laurea ad honorem”…
«Mi fa piacere. Ho rifiutato tante proposte di personaggi noti. Poi ho voluto fare qualcosa per lui. Voglio continuare a fare quello che ho sempre fatto, senza vin