Laura, madre e autista dei bus Seta da 16 anni: «Non ho più tempo per i miei figli»
La storia di Carretti, raccontata durante lo sciopero a Modena: «Straordinari ogni giorno e nemmeno pagati, colleghi full time che stanno in giro anche 15 ore al giorno»
MODENA. Laura Carretti è un’autista di Seta da più di 16 anni e non ricorda una situazione del genere, come ha raccontato durante lo sciopero andato in scena sabato 5 ottobre a Modena. «Non volevo mancare per nessuna ragione al mondo – afferma con rabbia – nonostante il brutto tempo sono venuta con uno dei miei tre figli che purtroppo è testimone delle liti che quotidianamente ho in famiglia a causa dei turni massacranti che l’azienda ci chiede costantemente di svolgere per sopperire alla carenza di personale». Carretti racconta di essere esausta, «fare l’autista oggi significa non solo rischiare costantemente di essere aggredita ed insultata dai cittadini sempre più arrabbiati per il disservizio dei trasporti, ma anche non vedere più la mia famiglia perché al mattino esco troppo presto e alla sera arrivo a casa troppo tardi».
Carretti per poter stare di più con la sua famiglia anni fa aveva chiesto il part-time, «ma di fatto oggi il mio part time non esiste più per tutte le ore di straordinario, molte nemmeno retribuite, che mi sono richieste quotidianamente dell’azienda. Certo, potrei dire di no, anzi vorrei dire di no – conclude la lavoratrice – ma poi, oltre ad essere guardata male, metterei ancora più in difficoltà i colleghi che se fanno full time stanno in giro anche fino a 15 ore. Questa situazione ormai perdura da tempo e l’azienda non solo non ci ascolta ma non fa nemmeno nulla per far sedere anche i sindacati cosiddetti minori, che però hanno molti iscritti in ambito locale, nei tavoli di confronto e contrattazione».
«La dignità del lavoro deve tornare ad essere una priorità – ha tuonato Stefania Ascari, deputata del M5s in piazza con i lavoratori – le istituzioni devono assolutamente ascoltare i lavoratori e le storie di disagio di ciascuno di loro e intervenire per porre rimedio alla situazione disumana che stanno vivendo. Peraltro una situazione che impatta sull’utenza cittadina creando disservizi inammissibili».