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Il lutto

Domenica Speria, morta in un incidente a 35 anni. La zia: «Era come una figlia, l’ho vista crescere e sbocciare»

di Stefania Piscitello
Domenica Speria, morta in un incidente a 35 anni. La zia: «Era come una figlia, l’ho vista crescere e sbocciare»

Originaria di Formia, a 8 anni si era trasferita a Modena: i genitori l'avevano affidata a Lorena Cicogni e allo zio. In città ha studiato e aperto un centro estetico in via Emilio Po, per poi spostarsi in via Agnini. Lascia il suo bambino, che a novembre compirà 10 anni. Domani alle 16.30 il funerale a Terracielo

05 ottobre 2024
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MODENA. Domenica Speria, la donna di 35 anni morta in un incidente ad Appalto di Soliera nella notte tra venerdì e ieri, era originaria di Formia e si era trasferita a Modena quando era una bambina. Era stata accolta in casa da suo zio e dalla moglie di lui, Lorena Cicogni. Con loro è cresciuta, è diventata una donna e anche un’imprenditrice, riuscendo a realizzare il sogno di aprire un centro estetico. Una vita intensa la sua, che le ha dato anche un bambino che compirà dieci anni a novembre e tanti amici. La salma della 35enne ieri pomeriggio è stata liberata. Oggi chi vorrà dirle addio potrà portarle l’ultimo saluto a Terracielo a Modena mentre il funerale sarà celebrato domani pomeriggio, sempre a Terracielo. L’orario è stato fissato alle 16.30.

L’arrivo a Modena da Mondragone a 8 anni

«Per me era come una figlia». Così ieri, tra le lacrime, Lorena Cicogni la ricordava. «Io un tempo ero sposata con suo zio – racconta la donna – e quando Domenica aveva otto anni, con il consenso dei genitori, l’abbiamo accolta in casa nostra. I suoi, che si stavano separando, avevano una situazione delicata a casa, e così lei è cresciuta con noi». Speria frequentava le scuole elementari quando è arrivata a Modena accompagnata dal suo papà. Andava in quarta elementare e forse non sapeva ancora che questa città sarebbe diventata la sua nuova casa per tutta la vita. «Lei era nata a Formia – aggiunge Lorena – ma i suoi erano di Mondragone. Inizialmente lei è venuta qui con suo padre che aveva trovato lavoro a Modena. Per lui la gestione della bimba da solo era un po’ complicata, quindi poi è rimasta con noi». Domenica aveva anche una sorella che vive in Veneto e tre fratelli che invece sono rimasti nella zona di Mondragone. Entrambi i genitori purtroppo sono morti. «E così lei si è legata ancora di più a noi», prosegue Lorena, che per Domenica è stata in un certo senso come una madre adottiva.

Il rapporto tra nipote e zia

La 35enne a Modena ha trovato quindi una seconda famiglia e anche la sua strada. E i ricordi di Lorena sono ancora vividi, compresi quelli dei primi momenti trascorsi insieme a quella bambina che pian piano avrebbe imparato a conoscere e ad amare e che anche dopo la separazione dallo zio avrebbe continuato a tenere vicina a sé. «Quando l’ho conosciuta – racconta – era una bambina molto schiva e introversa. Anche pudica. Io di lavoro faccio la parrucchiera e vestivo in maniera molto particolare, come particolari erano anche i miei capelli e le mie unghie». Insomma, Lorena era in apparenza molto diversa da quella bambina arrivata a Modena che forse era anche un po’ spaesata inizialmente. «Lei era attratta e incuriosita da me – prosegue – ma aveva sempre uno sguardo serio. Mi osservava come se io venissi da un altro pianeta». Poi pian piano il rapporto è diventato sempre più stretto. «Lei con il trascorrere degli anni è letteralmente sbocciata. Ha iniziato ad avere sempre più stima di se stessa ed è diventata una donna molto forte. Voglio ringraziarla per il pezzo di vita che mi ha regalato. Io non ho figli e per me lei era proprio come una figlia».

Gli studi, l’apertura del centro estetico e la nascita del figlio
Sì, perché come detto Domenica vicino a Lorena ha trovato la sua strada, ha scoperto la propria passione ed è riuscita a trasformarla nel suo lavoro. «Fin da quando era ragazzina – spiega Lorena – ha espresso la volontà di diventare estetista. Così in accordo con suo zio abbiamo deciso di finanziarle gli studi: ha frequentato una scuola per estetisti e parrucchieri che le ha permesso di ottenere una certificazione e di aprire la sua attività. «Inizialmente ha inaugurato un centro estetico in via Emilio Po, poi si è trasferita in via Agnini, presso un’attività di parrucchieri. Era una persona a cui piaceva molto la compagnia. Si è anche sposata (poi si è separata, ndr) e ha avuto un bambino che a novembre compie dieci anni. La ricorderemo sempre come una persona solare e gentile con tutti».