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Toni Servillo nel Duomo di Modena con “Le voci di Dante”: «Cornice ideale»

di Maria Vittoria Scaglioni
Toni Servillo nel Duomo di Modena con “Le voci di Dante”: «Cornice ideale»

L’attore oggi e domani in Cattedrale per uno spettacolo dedicato al Sommo poeta: «È per me straordinario che proprio da qui, attraverso la lingua italiana che fu quella di Dante e oggi è la nostra, possa risuonare ancora una voce per chi “libertà va cercando che è sì cara”»

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MODENA. Sull’archivolto della Porta della Pescheria del Duomo di Modena sono raffigurate in bassorilievo scene del ciclo bretone. Una dama prigioniera, forse Ginevra, cavalieri con lancia e poi lui, il cui nome è inciso chiaramente: Artù. Sono gli stessi personaggi rievocati da Dante nel celebre canto V dell’Inferno, che potrete ascoltare in filodiffusione letto da Toni Servillo in Cattedrale alle 21 di oggi e domani, venerdì 4 e sabato 5 ottobre.

“Le voci di Dante”

“Le voci di Dante” è una delle proposte di “Modena patrimonio mondiale in festa”, l’evento annuale dedicato al sito Unesco, inserita nel calendario dell’iniziativa per consentire a tutti gli interessati di godere, anche se a distanza, dello spettacolo per il quale i posti all’interno della chiesa sono esauriti da tempo. In occasione della festa, i Musei del Duomo resteranno aperti in via straordinaria fino alle 23, con ingresso ridotto. “Eterno ritorno. Infinito passato, infinito futuro” è il tema dell’edizione 2024, scelto per evocare l’idea di un passato, quello della “Mutina” romana, che rivive nei monumenti romanici e attraverso i secoli fino a noi. Da venerdì 4 ottobre, e per tutto il fine settimana in orari diversi, si svolgono le visite guidate “San Geminiano e le origini di una cattedrale” e “L’eco dell’antico”, rivolte al pubblico adulto. Quest’ultimo è un percorso che parte dal Palazzo dei Musei e arriva in piazza Grande per scoprire come Modena è mutata nei secoli, dall’alto medioevo, prima della costruzione del duomo, al rinascimento, quando divenne il luogo in cui esibire le vestigia di Mutina romana, in molti casi reimpiegate secondo un rinnovato rapporto con l’antico. I visitatori potranno così comprendere le connessioni tra alcuni dei più importanti manufatti di epoca romana conservati nei musei e i monumenti più significativi della città.

Dialogo continuo

Toni Servillo riconosce la centralità del duomo e il dialogo continuo tra letteratura e architettura nel medioevo: «Quando Ert, attraverso Valter Malosti, mi ha chiesto di immaginare una proposta artistica nella cornice della Cattedrale di Modena, mi è parsa un’opportunità per far risuonare “Le voci di Dante”, una drammaturgia di Giuseppe Montesano che abbiamo portato nel mondo». Da Praga a Lisbona, da Parigi a Tokyo, in un allestimento appositamente realizzato, grazie anche alle preziose luci di Cesare Accetta, il monologo itinerante di Servillo approderà in uno dei luoghi per esso più naturali, tra le mura di un edificio sacro che quei tempi li ha visti per davvero. «Dante aveva rivolto il suo sguardo a tutto il mondo allora conosciuto, dalla Germania alla Spagna, dall'Anglia alla Boemia, dall'Africa all'Atlantico con l'intento di unire l'occidente all'oriente, la Grecia e Roma, Averroè e Tommaso, Aristotele e Costantino, poesia araba e latina, nel sogno di un'unita dei saperi e dei popoli».

Il cuore del Novecento

Ma Dante attraversa anche il cuore pulsante del '900, un secolo scosso da drammi e conflitti così come da straordinarie speranze di progresso. «Dante è diventato una guida preziosa per poeti quali Thomas Stearns Eliot, Ezra Pound, Jorge Luis Borges, Josip Mandestan, e per il loro sogno di una nuova civiltà europea al di là delle singole nazioni – conclude –. È per me straordinario che proprio dal Duomo di Modena, attraverso la lingua italiana che fu quella di Dante e oggi è la nostra, possa risuonare ancora una voce per chi “libertà va cercando che è sì cara”».

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