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Il caso

Alessandro Venturelli, scomparso da Sassuolo: la madre va a cercarlo all'estero

di Stefania Piscitello
Alessandro Venturelli, scomparso da Sassuolo: la madre va a cercarlo all'estero

La battaglia di Roberta Carassai, mamma del giovane di cui non si hanno più tracce dal 5 dicembre 2020: «Vogliono archiviare il caso ma io non mi arrendo»

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SASSUOLO. Sono partiti oggi, per una destinazione che al momento non è stata resa nota. Roberta Carassai, madre di Alessandro Venturelli, insieme al suo avvocato Claudio Falleti e a Marc Di Maggio, ancora una volta ha preso un aereo ed è andata fuori dall’Italia: «Vogliono archiviare il caso di mio figlio – dice la madre del giovane scomparso da Sassuolo dal 5 dicembre 2020 – ma io continuo a cercarlo». La “squadra”, oggi è partita per verificare un’altra segnalazione: una segnalazione che arriverebbe da un luogo che sarebbe in qualche modo emerso anche da accertamenti effettuati da Di Maggio. E così, mentre l’udienza di opposizione all’archiviazione per il fascicolo di Venturelli – si parla di sequestro di persona contro ignoti – si avvicina, visto che la data è fissata a lunedì, Carassai, che da quattro anni non si è mai fermata, ancora una volta proverà ad andare sulle tracce del suo “Alle”. Da tempo Roberta si batte per chiedere che le ricerche vengano estese anche all’estero. Quattro anni che l’hanno portata a prendere una decisione: fondare un’organizzazione di volontariato dedicata alla ricerca di persone scomparse. Si chiama “Nostos International Italia odv”: Roberta ne è presidente, ed è affiancata dall’avvocato Claudio Falleti e da Marc Di Maggio, entrambi vicepresidenti.

“Nostos”, che in greco antico significa "ritorno a casa", si propone di affiancare le famiglie attraverso l’attivazione di volontari specializzati in collaborazione con le istituzioni. «Vogliamo creare una rete capillare di volontari, formati da professionisti del settore legale, psicologico e scientifico, per supportare le ricerche sul territorio – spiegano i responsabili della nuova associazione – L’obiettivo è affiancare le forze dell’ordine e superare i limiti operativi tradizionali, lavorando in stretta sinergia con le istituzioni ma soprattutto coinvolgendo attivamente la cittadinanza».

Carassai aggiunge: «Non smetterò mai di cercare mio figlio. Ogni giorno mi sveglio con la speranza di riportarlo a casa, ed è questa speranza che mi ha dato la forza per fondare Nostos. Non possiamo arrenderci finché ogni famiglia non riabbraccerà i propri cari. Il nostro scopo, infatti, è ridare voce a chi non ne ha più attraverso i giornali, la tv, la radio e a qualsiasi altro mezzo di comunicazione».

Claudio Falleti, vicepresidente e avvocato della famiglia Carassai, sottolinea l’importanza del ruolo della comunità: «Le istituzioni fanno il possibile, ma spesso le risorse non bastano. È qui che entra in gioco la cittadinanza: con Nostos vogliamo colmare quei vuoti e rendere la società parte attiva in questa lotta. Ogni volontario può fare la differenza». Marc Di Maggio, vicepresidente e esperto di supporto psicologico, si concentra sulla necessità di assistenza alle famiglie: «La scomparsa di una persona non lascia solo un vuoto fisico, ma un trauma psicologico devastante. Nostos non solo mobilita risorse volontarie, ma offre anche assistenza gratuita a livello legale, psicologico e scientifico, diventando un punto di riferimento per le famiglie che vivono il dramma di una scomparsa». In supporto all'associazione in qualità di consulente scientifico, tra gli altri, ci sarà il Generale Luciano Garofano ex comandante dei Ris di Parma e in qualità di consulente giuridico la dottoressa Carmen Pugliese magistrato di altissimo livello oggi a riposo che si è sempre occupata di temi molto sensibili.l

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