Code e proteste in stazione dei treni a Modena: «Tre ore per fare un biglietto»
La rabbia dei pendolari: «Un solo operatore al lavoro: è uno scandalo»
MODENA. Tre ore: questo il tempo di attesa stimato alla stazione dei treni di Modena per fare un semplice abbonamento o prendere un biglietto durante la mattinata di ieri, una di quelle che i viaggiatori preferirebbero dimenticare. Già dalle prime ore del giorno l’afflusso di persone era sostenuto, e a rispondere alle loro necessità c’era un solo sportello aperto su quattro. Solo dalle 11 circa ne è stato aperto un secondo. La fila continuava ad allungarsi fino a raggiungere la gradinata che porta verso i binari: lì in mezzo, un centinaio di persone in piedi. I treni che dovevano prendere passavano e loro, senza poter materialmente pagare, erano costretti a perderli.
«Vergognoso e inaccettabile»
«Sono in fila dalle 8 di questa mattina circa – sentenzia Maria Marturano, mentre era in coda per fare un biglietto che portasse suo padre ottantenne a Taranto – È tre ore che siamo qui e nessuno ci sta dando spiegazioni. Mio padre è anziano e fa fatica a stare in piedi. La fila ha iniziato a muoversi un poco di più da quando è stato aperto il secondo sportello, soltanto intorno alle 11. Nonostante ciò, tutto va a rilento, è una situazione vergognosa e inaccettabile».
A peggiorare ulteriormente il quadro, l’impossibilità di utilizzare correttamente le macchinette automatiche. Su cinque distributori, tre erano fuori servizio. Dei due funzionanti, uno permetteva solo pagamenti con carta, poiché non era in grado di erogare il resto, e l’altro presentava, chiaramente, una coda altrettanto chilometrica. Di fronte a questa situazione, il nervosismo dei passeggeri è cresciuto minuto dopo minuto: «Non so cosa fare – esclama spazientita Beatrice Banzi, studentessa pendolare – È tre giorni che devo fare l’abbonamento ai treni per andare in università e non ci riesco perché ci sono tempi d’attesa folli. Sono stufa. Me ne vado a casa, di nuovo».
«Capita spesso»
C’era chi si lamentava con gli altri sconosciuti in fila, chi faceva indignato le foto a quel serpente umano che occupava tutto l’ingresso e ogni altro pertugio della stazione, come la sala d’attesa o gli scalini, e chi, speranzoso, contava che qualcun altro gli lasciasse il posto perché ormai troppo spazientito. I volti dei viaggiatori guardavano lo schermo con i treni con un certo sconforto. Poi, nervosamente, posavano lo sguardo sull’orologio che tenevano al polso o sulla schermo dei cellulari. C’è stato anche chi ha alzato i toni lamentandosi, e ad accogliere le loro critiche c’era un solo operatore, che era visibilmente in difficoltà nel gestire un flusso di utenti ben oltre le possibilità del servizio.
«Sono qui da solo dalle 6.40 – confessa l’operatore – Solo dalle 11 ha attaccato il turno la mia collega nello sportello qui a fianco. È stato un turno davvero impegnativo per me». Ma quello di ieri mattina non sarebbe un caso isolato: «Questa è una situazione che si ripresenta ciclicamente, soprattutto nelle ore di punta e nei primi giorni del mese a causa dei viaggiatori che devono prenotare l’abbonamento mensile – afferma Valentina Marchi, studentessa pendolare all’Università di Parma – Ieri sera ero qui per provare a fare l’abbonamento di ritorno dalle lezioni e la situazione era la stessa. Gli abbonamenti mensili e annuali alle macchinette self service non si possono fare, e se si decide di farli online bisogna comunque farli convalidare in presenza da un operatore a uno sportello. Quindi, in ogni caso, la coda in questi giorni dovrò farla. Non posso permettermi di perdere il treno, perché alla facoltà di Medicina abbiamo a frequenza obbligatoria. Mi pagherò la tratta online e magari stasera farò l’abbonamento a Parma, sperando che almeno lì il servizio sia migliore. Anche perché direi che questa situazione lasci aperte molte domande su come migliorare l’efficienza del servizio della stazione di Modena».
Dopo le 11, con l’apertura del secondo sportello, la fila si è fatta più scorrevole, e i viaggiatori più sollevati. Rimane il fatto che, ieri ma non solo, per un arco temporale di quasi 5 ore – dalle 6.30 alle 11 – molti viaggiatori, tra cui pendolari e turisti, sono rimasti penalizzati dal servizio, che non ha saputo reggere l’urto della richiesta.
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