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La tragedia

Loretta Levrini uccisa a Spezzano, il figlio non risponde al pm: «È una persona fragile»

di Stefania Piscitello
Loretta Levrini uccisa a Spezzano, il figlio non risponde al pm: «È una persona fragile»

Lorenzo Carbone ha confessato in tv di avere ucciso l’anziana madre. Il suo avvocato: «È in stato di forte choc, è una storia di grande dolore»

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FIORANO. Lorenzo Carbone, il 51enne fermato per avere ucciso la madre Loretta Levrini a Spezzano di Fiorano domenica, non ha risposto alle domande del pm . L’uomo dopo il delitto si era allontanato e di lui si erano perse le tracce. Fino a lunedì pomeriggio, quando si è presentato in stato confusionale davanti casa dove ha confessato in diretta televisiva – al giornalista di Pomeriggio 5 Fabio Giuffrida – di avere ucciso la donna. Accompagnato dai carabinieri in caserma a Sassuolo per essere ascoltato, Carbone è stato poi portato in carcere al Sant’Anna di Modena, dove ieri mattina è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia. Ad assisterlo c’era l’avvocato di Modena Giuseppe Rizzo e Giuliana Salinitro.

Le parole dell’avvocato
«Una storia di grande fragilità quella che ha coinvolto la famiglia di Lorenzo e dell’anziana madre Loretta Levrini. Le indagini – così è intervenuto l’avvocato – sono tutt’ora in corso. Lo stato di forte shock gli ha impedito di rispondere alle domande del pubblico ministero».
E, poi, una richiesta: «Nel rispetto di questo grande dolore chiediamo che non venga ulteriormente rilanciato il servizio nel quale l’uomo si è evidentemente sfogato con i giornalisti appostati sotto casa sua».
Secondo quanto emerso finora, Carbone non era in cura da nessuno, né la famiglia era conosciuta ai servizi sociali. L’aspetto psicologico è tra gli elementi che probabilmente verranno valutati per capire che cosa abbia portato l’uomo a compiere il terribile gesto. Domenica sera dopo tutti i rilievi di rito la salma della vittima è stata recuperata dalle onoranze funebri Gianni Gibellini ed è stata trasportata in Medicina legale per essere sottoposta ad autopsia.
Gli esami potranno chiarire con precisione cosa avvenuto nell’appartamento di via delle Rose anche se, come detto, numerosi dettagli sono stati forniti dallo stesso Carbone lunedì in diretta televisiva.

La confessione
Già da domenica sera, dopo che la sorella di Carbone ha ritrovato il corpo della madre privo di vita in casa, sono state avviate ricerche per ritrovare l’uomo, che risultava irreperibile.
Ricerche che sono proseguite anche lunedì con il supporto dei vigili del fuoco che hanno utilizzato anche droni per provare a individuare tracce del 51enne in particolare nelle colline della zona. Anche se, gli stessi pompieri, avevano ipotizzato che l’uomo sarebbe potuto tornare nei “suoi luoghi”. E così è stato. Infatti intorno alle 15.30 Carbone si è presentato davanti casa dove è stato intercettato dal giornalista di Pomeriggio 5. Era in evidente stato confusionale, ed è stato subito notato, già quando si era seduto su un muretto tutto sudato.
È stato avvicinato davanti al portone, e ha subito ammesso: «Sono io quello che state cercando», apparendo visibilmente provato.
«Non ce la facevo più con la mamma, non riuscivo a gestirla: tra demenza e Alzheimer a volte mi diceva cose... Mi faceva un po’ arrabbiare, ma non è che diventassi matto... È che ripeteva sempre le stesse cose. Perché hai fatto questo, perché hai fatto quello... Sto male».
Sempre in diretta televisiva, Carbone ha fornito dettagli su come ha tolto la vita all’anziana madre: «Prima ho provato col cuscino, poi ho tolto il cuscino e ho provato con la federa. Poi ho usato i nastrini (i lacci delle scarpe, ndr)».
L’uomo ha poi spiegato di essersi recato a Pavullo subito dopo il delitto e di non avere dormito la notte tra domenica e lunedì: avrebbe girato a piedi, per poi decidere l’indomani di tornare a Spezzano.
E questo sarà certamente un altro aspetto su cui occorrerà fare luce, quello della fuga. Secondo la difesa non sarebbe scappato, altrimenti non si sarebbe presentato davanti casa.