Trovato l’aereo scomparso in Appennino: tutte morte le tre persone a bordo
Le ricerche nell’Appennino tosco-emiliano si sono concluse con l’epilogo peggiore. Le tre vittime, marito e moglie più un socio dell’uomo, sono francesi: erano partiti dall’aeroporto Paolucci di Pavullo
Si sono concluse con l’epilogo peggiore le ricerche dell’aereo partito da Pavullo e diretto in Francia di cui non si avevano più tracce da martedì mattina: il velivolo è stato ritrovato dal Soccorso alpino in una zona di crinale in Toscana, nel comune di Fivizzano (in provincia di Massa Carrara) a pochi metri dal confine con l’Emilia Romagna. Purtroppo, tutte e tre le persone a bordo – marito e moglie più un socio dell’uomo, di nazionalità francese – sono morte. Al momento non sono noti ulteriori dettagli, anche quelli relativi al luogo del ritrovamento.
L’aereo – uno Yak 18D quadriposto di fabbricazione russa, con la livrea originale dell’Aeroflot, la compagnia di bandiera russa – era decollato martedì mattina dall’aeroporto Paolucci di Pavullo, dove aveva fatto tappa dopo aver preso parte a una competizione di volo acrobatico in Romania, e dopo pochi minuti non aveva dato più segnali.
Il tempo martedì mattina non era dei migliori, tra pioggia e vento. E proprio per maggiore sicurezza il pilota aveva deciso di tornare in Francia non passando dalle Alpi ma via mare, per la Liguria, ed entrando da Nizza. Una rotta più lunga, ma sulla carta più tranquilla. Va ricordato che per la “piccola” aviazione civile, non è l’aeroporto a dare permessi di volo: il decollo è deciso dal pilota, sotto la sua responsabilità.
Il volo era cominciato in modo regolare, secondo la rotta indicata. Poi all’improvviso la scomparsa dai radar nella zona di Sassalbo, in provincia di Massa Carrara.
È partita subito un’imponente opera di ricerca, coordinata per via aerea dall’Aeronautica, con operazioni gestite dall’aeroporto di Lucca. Tra l’altro martedì, quando è successo l’incidente, nella zona era in corso la grande esercitazione di ricerca e soccorso Grifone 2024, con il massiccio impego di uomini e mezzi, anche dall’estero. È stata ovviamente riconvertita in operazione reale.
Da terra invece il coordinamento è della Prefettura di Massa Carrara, con l’impiego da martedì sera anche di diverse squadre di Soccorso alpino. Sotto esame un tratto compreso tra le province di Parma (nella zoba di Monchio delle Corti), Reggio Emilia (a Ventasso), Lucca e Massa-Carrara, in un contesto reso molto difficile dalle avverse condizioni meteo.