Accusato di abusi su una paziente, il prof Richeldi ripropone di patteggiare
La richiesta dello pneumologo modenese, primario al Policlinico Gemelli di Roma, respinta dall’avvocato della presunta vittima: «I soldi non risarciranno il danno»
ROMA. La difesa del professor Luca Richeldi, accusato di avere molestato una sua paziente al Gemelli di Roma, ci riprova e ripresenta la richiesta di patteggiamento che, alla scorsa udienza, era stata rigettata dal giudice per un errore di forma. La richiesta prevedeva una pena pecuniaria di 49mila euro, determinata in 10 mesi e 20 giorni di pena detentiva, che poi sarebbe stata sospesa. In quella ripresentata ieri invece, l'avvocato Carlo Bonzano – che assiste il primario pneumologo modenese – , ha proposto 11 mesi e 10 giorni, con pena sospesa.
Lo scontro in aula
Una proposta che però ha trovato l’opposizione dell’avvocata Ilenia Guerrieri, che assiste la presunta vittima. Sì, perché Guerrieri ha fatto notare che il professor Luca Richeldi non aveva mai avanzato nessuna richiesta di scuse alla presunta vittima, sottolineando che nessuna offerta di denaro risarcirà il danno della sua assistita, ma semmai questa dovesse arrivare, il denaro dovrà essere destinato ad associazioni che combattono la violenza contro le donne. E dunque, su questo, il tribunale scioglierà la riserva il 25, ossia mercoledì prossimo.
Le accuse
Secondo quanto ricostruito dalla procura di Roma, il medico modenese, professore ordinario delle malattie dell'apparato respiratorio presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e direttore dell'Unità operativa complessa di pneumologia dell'ospedale Agostino Gemelli, avrebbe abusato della paziente nel 2022 durante alcune visite a cui la donna doveva sottoporsi quando si era ammalata di Covid. E le accuse sono molto pesanti. L’avrebbe presa per le spalle, appoggiandosi su di lei, nonostante il suo tentativo di sottrarsi. Poi l’avrebbe palpeggiata e avrebbe tentato anche di baciarla, non ascoltando il suo rifiuto. La donna lo ha denunciato ma Richeldi respinge tutte le accuse. Il primario avrebbe confermato di avere visitato la donna, negando però la ricostruzione dei fatti da lei fornita.
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