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I commercianti del centro di Modena hanno paura: «Non ci sentiamo sicuri»

di Manuel Marinelli
I commercianti del centro di Modena hanno paura: «Non ci sentiamo sicuri»

Da via Taglio a corso Duomo, chi ha un negozio o un locale tocca con mano i pericoli: «La gente non esce più in certe zone e a rimetterci siamo noi»

16 settembre 2024
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MODENA. Modena è una città sicura? Lo abbiamo chiesto a chi la vive di giorno, ma soprattutto di notte. A chi ha a che fare con la gente quotidianamente e negli anni ne ha viste un po’ di tutti i colori. A chi tutti i giorni si alza presto la mattina e va a letto tardi la sera, sacrificando tutto per la sua professione. E ora, prima di uscire a fine turno con l’incasso di giornata, si fa accompagnare sempre. Perché da solo ha paura. Parliamo ovviamente degli esercenti del centro, da via del Taglio a corso Duomo.

Le testimonianze

«Qua la situazione è sgradevole, ci sono spesso risse e in generale ogni settimana se ne sente una diversa. Alla fine ci rimettiamo noi, perché la gente percepisce poca sicurezza e non esce. Le ragazze, ad esempio, non girano più da sole in queste zone». A parlare è Andrea del bar “Tri Scalein” di via Berengario, a pochi passi da dove si è consumata la furibonda rissa in via del Voltone giusto due sere fa. «Noi la sera abbiamo paura - prosegue - quando chiudiamo rimaniamo sempre almeno in tre persone, perché capitano spesso personaggi molesti nel locale. Noi li allontaniamo subito e ovviamente non soddisfiamo le loro richieste. Siamo in allerta costantemente. La percezione è peggiorata dopo il Covid, c’è stato un susseguirsi di eventi che tra alti e bassi ha portato alla situazione attuale».

Spostandoci di pochi passi, in via Taglio, ecco che Ilenia, barista del Madison Caffè, ci racconta l’altra faccia della città, quella diurna. «Solitamente chiudo alle 19.30, capita a volte che rimanga fino alle 21 ma non di più. Facendo questi orari non possiamo lamentarci di niente, è tutto tranquillo e qui di fronte c’è la telecamera di sicurezza».

Qualche metro più in là ci accoglie Sergio, titolare del ristorante pizzeria “Il grottino”. «Ultimamente credo stia andando meglio, vediamo spesso dei gruppetti un po’ minacciosi, le cosiddette baby gang. Ma grandi problemi mai avuti. Anche se bisogna considerare che chiudiamo a mezzanotte al massimo, quello che succede dopo non lo vediamo».

In corso Duomo ecco, invece, che le baby gang colpiscono anche alla luce del sole, malgrado la posizione centralissima. «Io lavoro da anni in centro e non ho mai avuto paura - racconta Roberto Nadalini, dietro il bancone della sua tabaccheria - ultimamente, però, ho avuto qualche problema, una sciocchezza se paragonata ad altri eventi, che comunque mi ha segnato. Sono entrati dei ragazzi stranieri, li ho serviti e mentre uscivano hanno rubato un espositore di sigarette elettroniche. Valore? Cento euro, ma non è quello il punto. Mi ha fatto perdere sicurezza, quando entrano dentro dei ragazzi ora ho paura che mi portino via qualcosa, anche in piazza Grande alcuni colleghi hanno sperimentato lo stesso. In giro si sentono storie davvero brutte, come l’uomo accoltellato in via Fonte Raso. Non voglio fare polemica con l’amministrazione, ma da quando tramonta il sole all’accensione dei lampioni passa almeno mezz’ora. Capisco i costi, ma così non va». Sul tema interviene anche Alessio Bardelli, titolare de “La Lambruscheria”: «Mi auguro che questa nuova amministrazione spalanchi le porte ad una sinergia profonda con tutte le realtà che lavorano ogni giorno per tenere accesa la città, non solo a parole ma con fatti concreti. Così la città sarà più sicura».