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La denuncia

Bus manomessi a Modena, la Cisl: «Chiunque può entrare nel deposito di Seta»

di Manuel Marinelli
Bus manomessi a Modena, la Cisl: «Chiunque può entrare nel deposito di Seta»

Il sindacato interviene dopo il blitz avvenuto nella notte di domenica 16 settembre

17 settembre 2024
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MODENA. «Sorveglianza? Da anni non c’è più nessuno a sorvegliare il deposito dei bus. Una scelta di risparmio. Le telecamere sono in funzione? Tocca all’azienda chiarirlo. Qui chiunque può entrare indisturbato. Spesso i senzatetto venivano a dormire sugli autobus».

Maurizio Denitto, segretario territoriale di Fit Cisl e autista veterano di Seta, non fa giri di parole nel descrivere la situazione in cui versa il deposito autobus di strada Sant’Anna, dove sono stati manomessi 51 bus proprio la notte tra domenica e lunedì scorso, alla viglia dell’inizio delle scuole, quando tutti i fari erano puntati sul trasporto pubblico. Fortunatamente, la manomissione ha riguardato solo il sistema di accensione e la maggior parte dei mezzi sono stati riparati nel giro di qualche ora. Ma c’è grande apprensione tra gli utenti, perché i malintenzionati avrebbero potuto anche mettere mano alle parti meccaniche, come motore e freni.

«Sapevano come muoversi»

Se Denitto spiega chiaramente che entrare nel deposito, dove la notte sono parcheggiati ben 250 mezzi, è un gioco da ragazzi, e che non c’è alcun tipo di sorveglianza, la versione di Seta è ben diversa. L’azienda informa infatti che il servizio di vigilanza è ancora attivo, e che è presente un sistema di videosorveglianza. Senza specificare se si tratta unicamente delle telecamere sui bus o se ce ne sono altre nel perimetro e all’interno del deposito. Mentre ieri il presidente di Seta Alberto Cirelli aveva detto che i malintenzionati «sapevano come muoversi, su questo non c’è alcun dubbio. Non è stata una bravata ad opera di ragazzini».

Il focus della CIsl

Il sindacalista Denitto punta i riflettori «sulla sicurezza dei mezzi, di chi lavora sui bus e dei cittadini trasportati. Nel deposito chiunque può accedere indisturbato – prosegue - Lo sanno bene gli autisti di Seta e lo sa bene l’azienda, dato che ci sono stati numerosi i furti degli incassi della biglietteria a bordo dei mezzi e, non di rado, c’è chi ha utilizzato i bus come dormitorio notturno. Da ultimo è arrivato il vandalo delle serrature. La mancanza di un servizio di vigilanza interno, capace di scoraggiare i delinquenti e, nel caso, di avvisare rapidamente le forze dell’ordine, è una falla grave due volte: l’azienda non considera il valore strategico del deposito e non si mette nelle condizioni di far fruttare rapidamente i filmati della videosorveglianza. A tal proposito, sui giornali vediamo frammenti video delle videocamere a bordo dei mezzi, ma il delinquente che è entrato in azione ha potuto tranciare la rete perimetrale e poi lavorare, indisturbato, accanto alle serrature di 51 autobus. Ecco, diciamo che questo è stato un caso da manuale per dimostrare l’importanza di un servizio di vigilanza interno».

Le telecamere

I vandali (anche se le telecamere all’interno dei bus hanno ripreso solo una persona) sono entrati nella notte tranciando la rete perimetrale. E una volta forzate le portiere hanno riempito di silicone i blocchetti di accensione dei mezzi. Ad accorgersene sono stati gli autisti, che proprio il giorno dell’inizio dell’anno scolastico si sono ritrovati a piedi.

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