Gazzetta di Modena

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Il caso

Una corsa contro il tempo per salvare il Tennis Modena

di Davide Berti
Una corsa contro il tempo per salvare il Tennis Modena

L’Avvocatura dello Stato intima di lasciare l’area, respinto il ricorso al Tar

10 settembre 2024
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MODENA. Gli avvocati sono al lavoro da settimane, la data è il 30 settembre: è quella indicata dall’Avvocatura dello Stato per liberare l’area del Tennis Modena, lo storico circolo modenese del parco Novi Sad. Una sorta di sfratto, sì, a tutti gli effetti, sul quale si è già esposto anche il Tar, dando parere negativo sulla richiesta di sospensiva presentata dal club. La partita, quindi, si fa più complicata, tanto che il nuovo consiglio direttivo del Tennis Modena ha scritto a tutti i soci l’evolversi di una situazione che vede da una parte il circolo più antico della città e dall’altra il Demanio, proprietario dell’area.

La lettera
«Purtroppo è di ieri pomeriggio la notizia ufficiale del rigetto della sospensiva da parte del Tar Emilia Romagna - ha scritto la dirigenza del club lo scorso 5 settembre - Il consiglio direttivo si è riunito d’urgenza dopo che la commissione deputata alla vicenda ha avuto una lunga sessione con l’avvocato Giorgio Fregni al fine di intraprendere le migliori reazioni. È già sul tavolo dei professionisti una prima bozza di ricorso al Consiglio di Stato che verrà tempestivamente depositato». Un nuovo ricorso è alle porte, ma la richiesta che arriva da Roma resta e mina la tranquillità del lavoro di tutti i giorni.

La vicenda
Ma perché si è arrivati a questo punto? La vicenda si perde nella notte dei tempi, da quando il Demanio aveva evidenziato come non esisteva una vera e propria convenzione che dava titolo al Tennis Modena di occupare quell’area. Sono stati anni di ricorsi e scritture, ma oggi la posizione del circolo è assolutamente regolarizzata, con un solo punto interrogativo: l’uscita di un bando pubblico (c’era già stata una manifestazione di interesse tre anni fa che poi non diede seguito a nessuna assegnazione o procedura successiva) per assegnare ad un soggetto accreditato l’utilizzo dello spazio ad un canone ben preciso. In questo senso tutto legittimo, con il Tennis Modena probabile partecipante. Questo ci si aspettava e non certo la richiesta di uscire dall’area in fretta e furia, prima della pubblicazione della gara di concessione. Anche perché, come accade in tutte le assegnazioni, quando il gestore perde il bando libera la struttura in tempi e modi che vengono concordati all’interno del bando stesso, certamente non in via preventiva.

Un pezzo di storia di Modena
La materia è complessa, in ballo c’è un pezzo di storia della città (il circolo, di fronte allo stadio, è stato inaugurato nel 1932, prima i campi erano stati in via Anacarsi Nardi e in via Malmusi), uno dei circoli più antichi d’Italia (la sua costituzione è del 1909), un patrimonio che non può essere disperso dalla burocrazia. Per questo anche il Comune è già sceso in campo, al fianco dell’attuale dirigenza, per provare a capire come procedere in questi pochi giorni che separano dall’ultimatum del 30 settembre: se deve essere bando sia, ma senza sfratto. In ballo c’è però anche la possibilità dell’acquisto, ed è anche di questo che si sta parlando. Non è un mistero che negli anni scorsi demanio e Comune di Modena abbiamo trovato accordi su diverse aree o palazzi d’epoca. Il Tennis Modena ha tutti i crismi di un patrimonio da conservare: non ad ogni costo, certo, ma con ragionevole capacità di strategia e prospettiva per il bene della città. l