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Modena, pediatra 29enne parte per l’Africa: «Voglio mettermi a disposizione»

Modena, pediatra 29enne parte per l’Africa: «Voglio mettermi a disposizione»

La specializzanda si recherà in Tanzania per curare i bimbi

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Specializzanda in Pediatria a Padova, Laura Facchini, 29enne modenese, è pronta per partire per la Tanzania. Dal 15 settembre, per sei mesi, sarà all’Ospedale di Tosamaganga grazie al progetto Jpo (Junior Project Officer) di “Medici con l’Africa Cuamm” che permette agli specializzandi di fare un’esperienza in Africa riconosciuta nel loro percorso formativo di giovani medici.

«Mi metto a disposizione»

«In questi sei mesi avrò l’opportunità di entrare in contatto con patologie che qui in Italia non sono presenti, come la malnutrizione – dice Facchini –. Mi auguro di imparare ad “arrangiarmi” e a fare il massimo possibile con le risorse a disposizione, che sono molto inferiori a quelle a cui sono abituata. Sarà importante “metterci la testa” e fare la propria parte e spero di avere occasione di ritornare alla clinica pura. Non nascondo, però, che temo un po’ il confronto con la sensazione di impotenza a frustrazione che sicuramente mi troverò a vivere di fronte a certe situazioni. Parto con il desiderio di mettermi a disposizione e di conoscere un mondo nuovo».

Il progetto

È dal 1968 che il Cuamm opera in Tanzania. Nell’ultimo anno ha supportato più di 40 strutture sanitarie con oltre 100 operatori, soprattutto locali. L’Ospedale di Tosamaganga, dove andrà la dottoressa Facchini, e in cui Cuamm è presente dal 1970, ha 192 posti letto e offre servizi a una popolazione di 315.000 abitanti. Situato in un’area rurale, riesce a garantire servizi pediatrici e parti sicuri per migliaia di mamme, ma anche prevenzione e trattamento della malnutrizione infantile, cure contro la malaria, la tubercolosi, l’HIV e le malattie croniche come ipertensione e diabete.

Una corsa a ostacoli

Tre lunghi anni di pandemia hanno purtroppo indebolito un già fragile sistema sanitario e registrato una significativa riduzione dell’accesso agli ospedali. E poi i cambiamenti climatici, la siccità e l’instabilità dovuta ai conflitti. Un terribile circuito vizioso dove povertà, malattia e miseria determinano altra povertà, malattia e miseria. La vita in Africa è una corsa ad ostacoli, una salita accidentata dove fatiche si sommano a fatiche e pesi a pesi, con il rischio finale di rimanere schiacciati, con il rischio che a pagare siano sempre e solo i più poveri, e le fasce più deboli, mamme e bambini. La sfida è restare accanto alla popolazione africana nelle sue battaglie quotidiane, che diventano ogni giorno sempre più grandi. Per questo, per Medici con l’Africa Cuamm è ancora più importante dare continuità ai progetti e fornire assistenza sanitaria a chi ha più bisogno.