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Il caso

Pavarotti “archiviato” da Modena, il sindaco Mezzetti s’infuria: «Nicoletta Mantovani ha scelto Comacchio»

di Paola Ducci
Pavarotti “archiviato” da Modena, il sindaco Mezzetti s’infuria: «Nicoletta Mantovani ha scelto Comacchio»

La vedova del tenore precisa: «Decisione dell’amministrazione precedente accolta da quella nuova, io ho preso atto e ho preso le decisioni conseguenti»

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MODENA. Dopo la notizia della soppressione del tradizionale evento in occasione del 6 settembre a Modena, data dell’anniversario della morte di Luciano Pavarotti, scoppia la polemica in città.

La comunicazione nella conferenza del Bel canto 

L’impopolare notizia (considerando quanto l’evento è sempre stato sentito e partecipato dai modenesi) era arrivata nella giornata di lunedì, durante la conferenza stampa che annunciava le date della seconda edizione del Belcanto Festival e ne raccontava gli ottimi riscontri ottenuti nella edizione di debutto a maggio di quest’anno. In conferenza, i rappresentanti degli enti firmatari del protocollo “Modena città del Belcanto” (Fondazione Teatro Comunale, Comune di Modena, Fondazione di Modena e Conservatorio Vecchi Tonelli), avevano specificato che, per ragioni soprattutto economiche e di future possibilità di finanziamento anche da parte del ministero della Cultura, si è deciso di convogliare nel Belcanto Festival, in programma a cavallo tra fine settembre e inizio ottobre 2025, qualsivoglia evento celebrativo per i due nomi illustri della lirica cittadina, Luciano Pavarotti e Mirella Freni.

Niente Modena, il concerto si sposta a Comacchio

Ma di fatto, quel che dispiace ai modenesi che hanno riempito i social di commenti, è che l’evento del 6, di chiara derivazione popolare, proprio come avrebbe voluto Big Luciano che ha passato la vita a diffondere la lirica tra il popolo, non ci sarà. O meglio, non ci sarà a Modena e provincia: un concerto in suo onore si terrà invece a Comacchio, organizzato dalla Fondazione Luciano Pavarotti, come ha spiegato la presidente Nicoletta Mantovani, vedova del tenore. «Sono stata informata dell’intenzione delle istituzioni modenesi di celebrare la memoria di Luciano svincolandosi dalla data dell’anniversario e di proporre una nuova formula legata al Belcanto, nella veste di un Festival in cui la Fondazione Pavarotti è stata invitata a partecipare – aveva dichiarato nella giornata di lunedì – il 6 settembre nasceva, storicamente, come concerto richiesto dalle istituzioni della città per la cittadinanza nell’intento di ricordare un uomo e un artista a tutti caro e un simbolo di Modena. Non ho ricevuto tale richiesta quest’anno, per le valutazioni di cui sopra, e ne ho preso atto. Essendosi quindi “liberata” la disponibilità del 6 settembre, su questa data è ricaduta la scelta di Comacchio. L’evento non è nato come iniziativa di commemorazione, tuttavia mi fa comunque piacere che anche quest’anno Luciano abbia il suo concerto-tributo».

La replica stizzita del sindaco Massimo Mezzetti

Dopo le parole di Mantovani e la polemica insorta in città non si sono fatte attendere le parole del sindaco Massimo Mezzetti: «Leggo che il Comune di Modena si sarebbe dimenticato di Pavarotti e mi chiedo se realmente venga diffusa un'informazione corretta. La risposta è “no”. Ero a conoscenza della determinazione di Nicoletta Mantovani di “emigrare” quest'anno a Comacchio perché me l’aveva anticipata come decisione già presa in occasione di un nostro incontro, ben prima che diventassi sindaco. Modena sta investendo risorse e competenze in un’operazione strutturata e organica sul canto lirico attraverso le sue più autorevoli istituzioni culturali e con la collaborazione attiva del Comune».

Mezzetti aggiunge poi che «tra un anno, il 12 ottobre 2025, Pavarotti avrebbe compiuto 90 anni. La scelta di collocare in futuro il Festival del Belcanto a ridosso di quella data ha anche questo significato, quello di celebrare l’importante anniversario della sua nascita. Noi preferiamo ricordare la vita piuttosto che la morte – conclude il sindaco – la mancanza di un appuntamento il prossimo 6 settembre è sufficiente quindi ad affermare che ci siamo dimenticati? Con tranquilla determinazione sono certo che costruire un grande progetto sulla lirica, come stiamo facendo con il Festival del Belcanto, sia raccogliere e rilanciare la vera eredità che ci ha lasciato il maestro e tutti gli altri interpreti della storia della nostra città che hanno saputo parlare al mondo attraverso il belcanto».

La controreplica di Nicoletta Mantovani

«La decisone “già presa” a cui Mezzetti fa riferimento, e che io gli ho effettivamente riportato – puntualizza però Mantovani – era quella dell’amministrazione che l’ha preceduto. L’avevo, infatti, informato della “decisione presa” dalle istituzioni cittadine allora in carica nella precedente amministrazione di non celebrare quest’anno la ricorrenza del 6 settembre e l’intenzione contestuale di creare un Festival del Belcanto. Da quella decisione presa dalla vecchia amministrazione e accolta dalla nuova – di cui, ribadisco, ho preso atto – ho tratto le mie valutazioni e operato le conseguenti scelte».