Mordini, una vera tradizione a Pievepelago: l'attività è stata avviata dal 1907
Stefano, titolare dell’attività associata Cna: «Porto avanti il negozio con mia moglie e i mei due figli. La storia famigliare continua». E nell’estate che sta per finire ha avuto successo anche il temporary store
PIEVEPELAGO. La storia di “Mordini abbigliamento” parte da lontano, precisamente nel 1907, quando i nonni di Stefano Mordini, oggi titolare dell’azienda associata Cna, aprirono una piccola sartoria a Pievepelago:
«I miei nonni hanno avviato l’attività - racconta Stefano -: poi sono andati a lavorare in America. Quando sono tornati hanno proseguito finché hanno potuto, poi mio padre nel 1948 è subentrato e ha continuato l’impresa di famiglia».
Una tradizione
Dopo una decina di anni il padre di Stefano, Emilio Mordini, ha iniziato a vendere anche capi già prodotti. Le cose hanno iniziato ad andare bene e dopo un primo negozietto ne ha acquistati altri due limitrofi.
«Oggi porto avanti io l’attività, assieme a mia moglie e ai miei due figli. La storia famigliare continua e sono fiero di dire che anche quest’anno siamo andati bene».
La figlia ventiquattrenne ha già deciso di proseguire, per il figlio diciottenne si vedrà, ma intanto entrambi sono stati avvicinati al mestiere dei genitori: «Lui ora studia, deve ancora fare la maturità, ma durante l’estate lo abbiamo già messo sotto».
La proposta di Mordini abbigliamento spazia dagli abiti da trekking ai jeans a diverse calzature, sia normali che da running. «In montagna bisogna avere un po’ di tutto, per ogni evenienza. Noi teniamo sia abiti per uomo e donna che per bambini, così quando i villeggianti vengono con la famiglia possono rifornirsi di tutto il necessario».
Un’attività come quella di Mordini è importante per il territorio e gli acquirenti non sono soltanto persone del luogo, ma anche di tutto il circondario, da Polinago a Pavullo, fino alla pianura: «Tanti vengono apposta, anche modenesi che ormai ci conoscono da tempo e sono clienti abituali. Direi che la nostra forza è avere un’ampia scelta e mantenere prezzi giusti: questo ci permette di avere un ampio raggio di azione».
La novità
Quest’estate di fronte al negozio c’è una novità: Mordini ha aperto un temporary store, ossia un punto vendita dedicato a capi che, per vari motivi, hanno prezzi scontati. Non mancano ad esempio tutti gli indumenti disassortiti, che non vengono più esposti dato che è rimasta una taglia di un tipo e una di un altro e che Stefano e sua moglie decidono di vendere lì a metà prezzo, così come le scarpe di cui è rimasto un solo numero.
«Si è dimostrata una scelta molto positiva, una bella realtà che ha permesso di liberarci di tanti indumenti e calzature che altrimenti sarebbero rimasti invenduti».
L’idea è nata anche nel tentativo di ridare una vita e un utilizzo al fondo di fronte al negozio, che altrimenti sarebbe rimasto vuoto; quei centocinquanta metri sono stati così riempiti di abiti, seguendo una linea di marketing che ricalca quella degli outlet.
«Il merito è dei miei genitori, Emilio Mordini e Fernanda Reggianini, che sono partiti da zero. Io ho preso solo le redini». Stefano è subentrato quando il negozio era già di queste dimensioni e già avviato, con tante proposte e clienti, ma di fatto ha iniziato a dare il suo contributo molto prima: «Ci sono cresciuto dentro: andavo in collegio a Modena e poi tornavo durante le vacanze di Natale o di Pasqua per lavorare. A dirla tutta scappavo anche, ma non troppo».