A Modena primo intervento in Italia per ricostruire sterno e torace
Tre equipe tra Baggiovara, Policlinico ed Hesperia per sette ore di sala operatoria. Un tumore molto invasivo ha reso necessaria la creazione di una protesi ad hoc
Modena Un falso mito vuole che nel sistema pubblico si svolgano solo attività di base, di routine, mentre si ignora che esistono gruppi di professionisti che quotidianamente realizzano interventi delicatissimi e, in qualche caso, pionieristici.
L’intervento
E’ ciò che è accaduto all’ospedale civile di Baggiovara, in cui è stata effettuata con successo un’operazione mai tentata prima, per asportare un tumore che infiltrava lo sterno, parte del torace sinistro e i grossi vasi di un uomo di 43 anni.
L’intervento, il primo di questo genere in Italia, ha comportato la ricostruzione tramite protesi dello sterno e di parte del torace. Il paziente, residente in Puglia, sta bene ed è stato dimesso. «Ancora una volta la sanità modenese ha dato prova di essere proiettata nel futuro della medicina – si è complimentato il direttore generale, il dottor Claudio Vagnini - rispondendo ai bisogni dell’oncologia avanzata non solo locali, ma anche di pazienti provenienti da altre regioni».
Allo stesso modo, la vicesindaca e assessora alla sanità Francesca Maletti, ha ricordato l’importanza di finanziare il sistema modenese, che nonostante la scarsità di personale riesce in questi miracoli. Il paziente si era rivolto al reparto di chirurgia toracica di Baggiovara circa un anno fa, quando si è accorto di una tumefazione presente sul torace, al di sotto della quale è stata poi scoperta, con la tac, una voluminosissima massa tumorale nella forma di seminoma primitivo del mediastino, una rarissima patologia maligna.
Equipe mista
«In quel momento il tumore era inoperabile a causa della sua invasività - racconta il direttore della chirurgia toracica di Baggiovara, il prof. Pier Luigi Filosso - Il paziente è stato dunque affidato alle cure dei colleghi oncologi pugliesi, con l’indicazione di rivalutare la lesione dopo quattro cicli di chemioterapia». È a quel punto che è intervenuta la chirurgia toracica di Baggiovara, diretta dal prof. Pier Luigi Filosso, la cardiochirurgia dell’Hesperia Hospital di Modena e la chirurgia plastica del Policlinico di Modena, diretta dal prof. Giorgio De Santis. L’intervento si è svolto nella sala operatoria di Hesperia Hospital ed è durato circa 7 ore: in sala hanno lavorato l’equipe mista di chirurghi toracici composta da Pier Luigi Filosso, Alessandro Stefani, Christian Casali, Noemi Camarda e i cardiochirurghi Alberto Albertini e Taulant Bregova, coadiuvati dall’anestesista dell’Hesperia Marco Meli. L’idea è stata di creare una protesi “custom made”, disegnata appositamente per il paziente, stamparla in tre dimensioni e costruirla con materiale biocompatibile, in grado di non creare problemi di rigetto all’organismo ricevente. «Sulla base delle immagini tac realizzate dalla radiologia di Baggiovara - riprende il prof. Filosso - si è disegnata l’area del torace del paziente soggetta alla chirurgia e gli ingegneri hanno potuto procedere con il disegno del nuovo sterno e della parete toracica anteriore da sostituire. È nata così la protesi in materiale biocompatibile in titanio e peek». La rivoluzione della stampa tridimensionale e dei modelli generati con intelligenza artificiale è solo agli inizi, ma interventi come questo dimostrano la velocità con cui grazie a essi si sta evolvendo la chirurgia. Conclude il Professor Michele Zoli, presidente della facoltà di medicina e chirurgia di Unimore: «La creazione di una protesi personalizzata tramite stampa 3D è la dimostrazione concreta di quanto la medicina moderna possa affrontare con successo anche sfide impossibili».