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Zone 30, a Modena oltre 120 chilometri “lenti”: ecco dove

Zone 30, a Modena oltre 120 chilometri “lenti”: ecco dove

Il 2030 è l’anno entro cui Modena diventerà una “Città 30” sulla base di quanto previsto nel Pums, il Piano urbano per la mobilità sostenibile, e nel Pug approvato lo scorso anno. Presto saranno 12 in più dopo i quattro interventi nelle aree Corni-Cattaneo, Cannizzaro, Forlì e Sacca ovest

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MODENA. Centotrentadue chilometri di “zona 30” in città. A tanto ammonteranno i tratti di strade comunali su cui vige il limite dei trenta chilometri orari entro la fine dell’anno.
Agli oltre 120 chilometri attuali si aggiungeranno infatti la dozzina di chilometri previsti in quattro aree: Corni-Cattaneo, Cannizzaro, Forlì e Sacca ovest.

La mappa attuale
Più di venti chilometri si trovano nell’area più vasta: il centro storico. Sono già zone 30 da tempo le frazioni di Cognento e San Damaso, mentre un po’ su tutto il territorio cittadino sono stati realizzati vie o tratti con velocità massima a trenta chilometri all’ora, a esempio l’area di via Barchetta e limitrofe, Tre Olmi, il reticolo tra via Cassiani e Canaletto sud, alcune vie nel centro abitato di Albareto, alcune in zona Nonantolana, l’area subito a nord del centro storico in direzione stazione ferroviaria e il reticolo adiacente al Museo Enzo Ferrari.
Altri interventi ad hoc sono stati compiuti nella zona di via Della Valle, via Emilio Po, San Faustino, nel reticolo adiacente al Palasport, in via Curtatona, nello stradello Romano e in alcune strade adiacenti, in alcune vie a sud di via Vignolese, nelle aree residenziali di via Gemona, Pelloni, Massolo, del Luzzo, Marinetti, Pescia, presso la chiesa Saliceta San Giuliano, nel comparto adiacente al Parco Amendola tra via Fratelli Rosselli e via Giardini, nell’area Peep Salvo D’Acquisto, in strada Curtatona e in varie vie di Baggiovara.
Tra le ultime realizzate rientrano Torrenova, la nuova area residenziale di Vaciglio, via Santi, via De’ Gavasseti, un’area a Cittanova, nell’ambito dei lavori che hanno consentito nei mesi scorsi l’apertura del quarto braccio della rotatoria e il completamento della zona 30 dei Torrazzi.

Il nuovo quartetto
Nell’area Corni-Cattaneo si interverrà con la zona 30 tra via Corassori, strada Formigina, viale Italia e via Corni (inclusa via Sanarelli).
Via Salvo d’Acquisto, via Fratelli Rosselli, viale Falcone e stradello San Giuliano-via Forlì compongono la zona 30 Forlì, la seconda in programma.
La zona 30 Cannizzaro si snoderà nell’area compresa tra via Leonardo da Vinci, via Galilei, strada Formigina e la tangenziale Quasimodo.
Alla zona Sacca ovest si interverrà tra via Staffette Partigiane, viale La Marmora, via Cassiani e via delle Suore.
Le strade che delimitano le zone non saranno interessate dal limite dei trenta chilometri orari. L’intervento ha un valore che supera il milione di euro, di cui il settanta per cento, finanziato grazie al progetto “Bike to work”. Il restante trenta per cento prevede invece risorse del Comune. Il termine dei cantieri è previsto entro la fine dell’anno.

Le prospettive future
Gli uffici comunali stanno lavorando alla progettazione di altre zone 30 previste dal Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), tra cui via Bortolotti, via La Spezia e via Luosi-Marconi. Inoltre, è stato approvato il progetto di fattibilità della zona di via Gramsci. Come ha spiegato l’assessore alla Mobilità, Giulio Guerzoni, l’ordine degli interventi sarà stabilito sulla base delle risorse disponibili.

Obiettivo 2030
Il processo delle zone 30 in città ha trovato slancio con l’approvazione del Pums, il cui obiettivo è puntare progressivamente alla “città 30” entro il 2030. Il Comune ha posto la stessa asticella nel Piano urbanistico generale (Pug), approvato lo scorso anno in Consiglio comunale.

Cambio di rotta
La prospettiva è ribaltata. Nelle vie in cui prevalgono le case (a vocazione residenziale) prevarranno quindi le limitazioni a trenta chilometri orari per chi si muove con i mezzi. Le “zone 30” che compongono sempre di più la “città 30” intendono configurarsi come più sicure e sostenibili da un punto di vista ambientale.
Il cartello “zona 30” rappresenta un albero che cresce con profonde radici, quali piste ciclabili, nuovi assetti urbanistici e magari un trasporto pubblico rinnovato e potenziato, come suggerito da residenti ed esercenti modenesi.

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