Salva un anziano colto da un malore: «Stavo suonando, sono sceso dal palco e l'ho rianimato»
Il carpigiano Fabio Fiorini, autista soccorritore del 118, si stava esibendo alla Festa dell’Unità di Castello di Serravalle con la sua orchestra
CARPI. Stava suonando sul palco quando quell’uomo ha avvertito un malore e si è accasciato a terra. Fino a quel momento era stata una serata come tante: musica, la sua grande passione, e divertimento insieme agli amici dell’orchestra. Poi, a un certo punto, le note si sono interrotte, all’improvviso. Ha lasciato sul palco gli strumenti e si è precipitato sulla pista da ballo. «Stavamo suonando e a un certo punto, tra il pubblico, ho visto alcune persone sbracciare: urlavano e stavano chiedendo aiuto. Non ci ho pensato un secondo e, insieme ad un altro volontario, abbiamo iniziato a effettuare il massaggio cardiaco. Poi, per fortuna, c’era il defibrillatore».
La voce è del carpigiano Fabio Fiorini, professione autista soccorritore. Domenica sera si trovava, insieme agli amici della band, alla Festa dell’Unità di Castello di Serravalle, nel Bolognese: «Per hobby suono il sassofono e il clarinetto in un’orchestra», racconta. Ripercorrendo quei concitati attimi traspare tutta la lucidità e il coraggio avuti da Fiorini: «Ci siamo trovati al posto giusto nel momento giusto – dice il carpigiano – A essere onesto, in quei momenti non penso a nulla. Il mio cervello mi dice solo di agire, e così ho fatto». Come detto, tutto ha avuto inizio mentre Fiorini si trovava sul palco a suonare insieme alla orchestra da ballo di cui fa parte: «Appena ho capito che qualcuno si era sentito male ho fermato la musica e mi sono precipitato da lui – continua – Per fortuna, prima di me, era già arrivato un altro signore, che ringrazio di cuore: si chiama Franco Venturi, ex volontario della Pubblica Assistenza di Castello di Serravalle. Ha avuto la prontezza e il coraggio giusti per intervenire senza esitare. Insieme, abbiamo iniziato a eseguire il massaggio cardiaco sul signore che aveva accusato il malore (un 75enne, ndr), poi ci hanno portato il defibrillatore, che era posizionato nella vicina piazza del paese. La prima scarica non ha avuto l’effetto sperato, così abbiamo ripreso il massaggio cardiopolmonare alternandoci, prima io e poi Venturi. Finalmente, dopo una serie di scariche, il signore ha riaperto gli occhi e il suo cuore ha dato segnali di ripresa».
Nel frattempo, sul posto, sono arrivate un’ambulanza e un’automedica da Bologna che hanno preso in carica il 75enne e trasportato all’ospedale Maggiore di Bologna per tutti gli ulteriori accertamenti previsti dal protocollo. «Quando le infermiere l’hanno caricato in ambulanza – continua Fiorini – era molto lucido: parlava e sembrava stare meglio. Rispondeva anche alle domande. Sentirlo parlare ci ha davvero riempito il cuore di gioia. Non potete capire e nemmeno immaginare la nostra felicità: eravamo contenti e soddisfatti per aver agito nella maniera più corretta». Un episodio, questo, che ricorda quanto sia fondamentale la presenza del defibrillatore, vero e proprio strumento salvavita, e l’importanza di sapersi muovere correttamente in situazioni di emergenza: «Vorrei consigliare a tutti – conclude Fiorini – i corsi di primo soccorso: imparare ad usare il defibrillatore significa, potenzialmente, salvare una vita. Basta veramente poco».
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