Lavora ma è senza casa: «Da 10 giorni dormo in auto con il mio cane»
La storia di una 66enne ucraina con cittadinanza italiana: «A Modena da 23 anni, vivevo in affitto ma il proprietario ha deciso di ristrutturare il palazzo per realizzare mini appartamenti per affitti brevi e ho ricevuto lo sfratto. Ora non trovo nulla, è ingiusto»
MODENA. Svetlana (nome di fantasia che usiamo per tutelare la privacy) non avrebbe mai immaginato che a 66 anni si sarebbe trovata a dormire in macchina perché, nonostante abbia un lavoro, non riesce a trovare nella nostra città nemmeno un posto letto. Eppure la signora, nata e cresciuta nel Donbass, in Ucraina, ma da 24 anni in Italia e da 23 a Modena, in possesso di regolare cittadinanza italiana, riuscirebbe a pagare un affitto anche fino a 500 euro, ma il dato di fatto è che la scorsa notte è stata la decima in cui ha dormito in macchina in compagnia della sua amatissima cagnolina.
Svetlana è arrivata in Italia nel 2000 per cercare un lavoro che le permettesse di aiutare la sua famiglia rimasta nel Donbass e, dopo un breve periodo passato a lavorare come badante a Napoli, insieme a una connazionale si è trasferita a Modena, dove per 4 anni ha vissuto presso una famiglia facendo l’assistente familiare. «Ma per me il lavoro di badante era diventato troppo duro e frustrante- racconta la donna- così decisi di trovarmi un impiego come collaboratrice domestica. Venni assunta a tempo pieno da una famiglia modenese e mi trovai un appartamento adatto a me e a mio figlio, che nel frattempo mi aveva raggiunto. Per un periodo ho vissuto in un appartamento in corso Canalgrande che mi hanno messo a disposizione i miei ex datori di lavoro - continua - ma poi ho trovato una soluzione più adatta a me e a mio figlio: dapprima in via Gian Maria Barbieri e poi in una laterale di via San Faustino, con un canone che si aggirava intorno ai 500 euro». Per Svetlana le cose si sono complicate quando a ottobre dello scorso anno ha ricevuto una comunicazione urgente secondo la quale tutti i cittadini del Donbass con passaporto ucraino avrebbero dovuto recarsi a Mosca per regolarizzare tutta una serie di documenti, dal momento che il Donbass (Paese satellite appartenente all’ex Urss ma poi divenuto ucraino) è stato riannesso alla Russia. «A seguito di questa convocazione ho dovuto organizzare in fretta e furia il viaggio - racconta Svetlana - e per ragioni organizzative e di tempo di permanenza prima a Mosca e poi in Dombass, dove possiedo un appartamento, ho deciso di licenziarmi dal lavoro. Il viaggio è stato lungo e il cambio di documenti a Mosca davvero complicato, con controlli estenuanti».
Ma i documenti sono stati sistemati e Svetlana è tornata in Italia, nei primi mesi del 2024, faticando però a trovare nuovamente un lavoro con contratti regolari e a tempo indeterminato. In ogni caso lei e suo figlio hanno continuato a vivere e a pagare regolarmente l’affitto nella loro abitazione in zona San Faustino. I guai veri sono partiti a giugno di quest’anno, quando ha ricevuto una lettera di sfratto perché il proprietario ha venduto l’immobile a un investitore che ha deciso di ristrutturare in modo da ricavare dai 4 appartamenti originari 8 piccoli monolocali da destinare ad affitti brevi. «Da lì è iniziata la mia odissea per la ricerca di un nuovo tetto - sussurra Svetlana - rendendomi conto di giorno in giorno che è una missione impossibile. Per le agenzie immobiliari, nonostante mio figlio abbia un lavoro con regolare contratto e io possa dimostrare di lavorare, non abbiamo abbastanza garanzie per poterci permettere un appartamento. Per un posto letto, anche con prezzi assurdi, mi sento dire no perché, oltre alle scarse garanzie, ho una cagnolina alla quale sono profondamente affezionata. Mi sono rivolta ai servizi sociali e ho compilato la domanda per una casa popolare, o comunque per case con affitti agevolati messi a disposizione del Comune - continua- ma per le prime io e mio figlio insieme abbiamo un Isee a quanto pare troppo alto e per le seconde mi hanno informato che ci sono a disposizione 60 alloggi a fronte di 2000 richieste e noi siamo in coda. Ho chiesto anche per via delle Costellazioni, niente nemmeno lì: con il cagnolino non è possibile. Inoltre, non abbiamo alcun tipo di priorità perché non abbiamo figli minori né invalidità. L’estate l’abbiamo passata ospiti da varie persone che hanno avuto pietà di noi. Ora mio figlio ha trovato un posto letto con altri due uomini, ma io ancora nulla. Quando finisco di lavorare, ogni pomeriggio cerco refrigerio tra un parco all’altro con la mia cagnolina. Per lavarmi e mangiare qualcosa mi ospitano gentilmente mio figlio e i suoi coinquilini, ma per dormire no - giustamente non sono contemplata nel loro contratto d'affitto - mi dirigo in macchina e ogni sera cerco una zona tranquilla e riparata con la mia auto, pregando che non ci siano malintenzionati in giro e che non mi succeda niente di brutto. Ovviamente - conclude Svetlana - la qualità del sonno è pessima e io sono sempre più stanca e profondamente amareggiata per questa situazione che trovo profondamente ingiusta. Mi chiedo solo quanto potrò resistere così».