Scuola, a Modena la partenza è un disastro: «Precari, niente case e classi calde»
La denuncia della Cgil a pochi giorni della partenza del nuovo anno
MODENA. Assegnazioni a rilento e quattromila precari in attesa, docenti in competizione per cattedre e alloggi, aule fatiscenti e al caldo. La Cgil Modena stila la lista dei problemi e annuncia una prima mobilitazione per venerdì 30 agosto.
L'intervento
«Il 1° settembre, data di inizio dell’anno scolastico, c’è il rischio che nelle scuole tutto il personale non sia al proprio posto – ha detto Claudio Riso, segretario provinciale della Flc-Cgil – Questo mette in difficoltà le scuole, ma anche i lavoratori, poiché iniziare dopo il 1° settembre, significa un contratto di durata minore e quindi retribuzioni più basse: in un territorio con un costo della vita alto, dove affitti a canoni equilibrati sono un miraggio, questo è ancora più grave e problematico».
Il sindacalista ha ricordato l’indagine di Federconsumatori “Nove metri quadrati di Modena” sul caro affitti in città. «Già l’anno scorso qualche docente ci segnalava anche 750 euro al mese di affitto per un monolocale o poco più – ha aggiunto – Il caro affitto è un grande problema, cominciamo ad avere già qualche segnalazione adesso e nei prossimi giorni, con l’avvio dei contratti, aumenterà in modo esponenziale la difficoltà a reperire alloggi a costi accessibili». Riso ha chiesto «una risposta seria e concreta» alla politica.
La Cgil stima che a Modena e in provincia vi saranno quattromila lavoratori scolastici precari sui tredicimila totali. «Per quanto riguarda il personale Ata questo è un dato particolarmente critico – ha quindi spiegato Riso – perché vuol dire non riuscire a presidiare la sicurezza e la pulizia degli ambienti, lasciare sguarniti gli uffici di segreteria che rivestono compiti complicati e gravosi sia sulla gestione ordinaria, ma anche sulla crescente attività straordinaria».
Il sindacato ha chiesto spiegazioni al ministero dell’Istruzione e del Merito sul meccanismo delle assegnazioni per il prossimo anno scolastico. «Caso emblematico di come il ministero investa sulla scuola è la drammatica e preoccupante guerra tra poveri che riguarda l’assunzione di personale vincitore di concorso – ha detto Riso – che sta mettendo gli uni contro gli altri docenti che hanno vinto il concorso Pnrr nel 2023, al quale viene riconosciuto un canale preferenziale nell’assunzione in ruolo quest’anno, a scapito di docenti idonei già nel 2020 e anni precedenti, perché le regole europee impongono l’assunzione di chi ha sostenuto il concorso finanziato da fondi Pnrr entro il 2024. Un pretesto, quello del Pnrr per continuare a limitare le assunzioni delle quali ci sarebbe bisogno, con drammatici risvolti sociali».
In tal senso, la Cgil Modena sarà a Bologna venerdì 30 agosto per i vincitori di concorso che chiedono l’assunzione a tempo indeterminato. Quanto ai fondi del Pnrr, Riso ha le idee ben chiare su come si potrebbero sfruttare i fondi.
L'altro problema
«Non da ultimo, c’è il grande caldo nelle classi da maggio a settembre – ha concluso – Il patrimonio edilizio, anche delle scuole modenesi, è vecchio e non adeguato ad affrontare il fronte caldo di questi mesi. Questo non vuol dire mettere mano al calendario scolastico e il dibattito sulla ripresa a ottobre è speculazione strumentale fine a se stessa. Sulle scuole sono piovute valanghe di soldi legati al Pnrr, parte di questi soldi non hanno avuto un utilizzo ottimale, e potevano invece essere usati per dotare classi e segreterie di sistemi di climatizzazione per permettere di vivere meglio determinati periodi dell’anno».