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L'allarme

Boom di affitti brevi a Modena: «Serve un intervento»

di Luca Gardinale
Boom di affitti brevi a Modena: «Serve un intervento»

I consiglieri di Alleanza Verdi-Sinistra: «Locazioni tradizionali in affanno»

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MODENA. Un censimento degli appartamenti destinati agli affitti brevi in città. A richiederlo, con un’interrogazione firmata da Martino Abrate e Laura Ferrari, è il gruppo consiliare di maggioranza Avs, ovvero l’alleanza Verdi-Sinistra. Nel documento, i due consiglieri rosso-verdi propongono dunque un «censimento, una regolamentazione e controllo della diffusione degli affitti brevi nel Comune di Modena. Come risulta dalle piattaforme consultabili online - si legge - quali ad esempio Airbnb, negli ultimi anni il numero di abitazioni offerte per affitti brevi è cresciuto significativamente in tutta Italia, e anche a Modena l’offerta di affitti brevi è diventata assai rilevante».

Avs fa però notare che «la diffusione degli affitti brevi sembra avere un forte impatto negativo sulla disponibilità di abitazioni destinate a locazione a medio-lungo termine anche nel nostro territorio, dove si registra da tempo una grande difficoltà a trovare abitazioni in affitto, in particolare a canone concordato, penalizzando soprattutto le fasce di popolazione più deboli quali famiglie monoreddito, persone sole, anziani, studenti, lavoratori non residenti. Inoltre, la proliferazione di alloggi ad affitto breve, oltre a quelli destinati a B&B, può essere causa di disturbo ai residenti a causa del frequente ricambio di ospiti, del rumore dovuto a una diversa gestione del proprio “tempo vacanza” e della maggiore presenza di turisti nelle aree residenziali. Pur consapevoli che l’attività di affitti brevi, sommata a quella tradizionale più consolidata e normata dei bed&breakfast, comporta benefici economici per i proprietari e favorisce il turismo locale - si legge ancora nell’interrogazione - esprimiamo la preoccupazione, sempre più diffusa anche tra la cittadinanza, per l’effetto che tale fenomeno ha sul mercato degli affitti tradizionali, in cui si rileva una grave carenza dell’offerta di case per locazioni a lungo e medio termine e un aumento dei canoni che penalizza soprattutto le fasce più deboli».

Abrate e Ferrari chiedono quindi alla giunta un «monitoraggio e raccolta dati: il Comune ha attivato - chiedono - o prevede di attivare un censimento e un sistema di monitoraggio per quantificare il numero di affitti brevi a Modena e valutarne l’impatto sul mercato immobiliare locale? Quali azioni normative - chiedono ancora i consiglieri - può e intende adottare l’amministrazione comunale per regolamentare la diffusione degli affitti brevi? Esiste già un piano in discussione o approvato che possa bilanciare le esigenze del turismo con quelle dei residenti? Si ritiene possibile governare l’espansione di dette strutture nell’area cittadina?». Il gruppo Avs chiede inoltre di «intraprendere un dialogo con le principali piattaforme di affitto breve per stabilire regole condivise e promuovere la trasparenza nelle transazioni» e inoltre di «mettere in atto misure di controllo per verificare il rispetto delle normative vigenti in materia di affitti brevi?». Infine, si chiede di progettare «incentivi per i proprietari che optano per affitti a lungo termine, al fine di rendere più accessibile il mercato degli alloggi per i cittadini e i lavoratori del nostro territorio», coinvolgendo «la comunità locale in un processo di consultazione o partecipazione attiva riguardo queste politiche, in modo da raccogliere input e suggerimenti dai cittadini direttamente interessati».