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L'incidente

Un video e due inchieste sulla morte di Eugenio Chiodi, precipitato con l’aliante a Pavullo

di Stefania Piscitello
Un video e due inchieste sulla morte di Eugenio Chiodi, precipitato con l’aliante a Pavullo

Il ricordo di Dominic Bonucchi: «Lo conoscevo da quasi 40 anni, era una persona molto disponibile»

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PAVULLO. Ha assistito all’attimo in cui l’aliante con cui era appena decollato Eugenio Chiodi è precipitato, schiantandosi al suolo. Un boato fortissimo, le urla e i soccorsi che vengono subito attivati. Ricordi che rimarranno per sempre impressi nella mente di Dominic Bonucchi, anche lui esperto di volo come Chiodi, il 70enne di Fiorano morto in un incidente con l’aliante sabato mattina all’aeroporto di Pavullo. Bonucchi, che conosceva Chiodi da quasi quarant’anni, era lì quando è avvenuto lo schianto. Schianto sul quale adesso da prassi sono state aperte due indagini parallele. Una da parte della procura di Modena (la salma del 70enne è stata trasferita in medicina legale), l’altra dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv). Ci sono testimoni oculari dell’incidente le cui fasi sono state anche riprese dalle telecamere dell’aeroporto, le cui immagini sono al setaccio degli investigatori. Al centro delle indagini anche l’analisi dei resti dei rottami del velivolo e importante sarà anche l’autopsia per chiarire se alla base dello schianto possa esserci un malore.

Il ricordo
«Io ero all’aeroporto ieri mattina. Ero girato di schiena – riferisce Bonucchi e ho visto l’attimo in cui l’aliante è caduto a terra. Ho realizzato che l’impatto era stato davvero molto forte. Certo, la speranza quando capitano cose del genere c’è sempre».
Erano più o meno le 12.20 quando è avvenuto l’incidente. Poco prima Chiodi, da prassi, si era preparato per quel volo. Uno dei tanti voli, «forse ne aveva fatti migliaia», dice Bonucchi. «L’ho visto eseguire il check dell’aliante prima di partire – prosegue – certo non l’ho fatto io, ma ho visto che ha fatto tutto quello che si fa di solito». Chiodi era un pilota esperto: «Non riusciamo proprio a spiegarci cosa possa essere accaduto. Ora l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo farà le dovute indagini per capire cosa sia successo. Servirà anche per far sì che questo genere di cose non si ripeta».

Bonucchi e il pilota fioranese si conoscevano da una vita: «Direi da circa 35 o 40 anni. Ci siamo conosciuti proprio nell’ambiente del volo. Abbiamo iniziato tanti anni fa nell’ambito del deltaplano. Lui amava molto il volo “silenzioso”, puro. Abbiamo proseguito con il deltaplano e poi lui ha cominciato a volare, ormai tanti anni fa, con l’aliante».
È stata la passione per il volo a unirli: «Era una persona estremamente piacevole, tranquilla e pragmatica. Con lui si stava volentieri in compagnia. Era molto equilibrato e disponibile, poi la nostra comunità è grande».
Nelle scorse ore tante persone hanno voluto ricordare chiodi che per anni aveva lavorato alla B&T di Formigine. Da quando era in pensione aveva potuto dedicare più tempo alla sua grande passione.
«Era un esperto e aveva effettuato tanti voli – conferma anche Stefano Casolari – lo conoscevo di vista come tante altre persone, spesso mi reco in aeroporto perché anni fa avevo seguito anche un corso da pompiere addetto all’aeroporto e posso dire questo».

La tragedia
Erano da poco trascorse le 12 di sabato. Chiodi, socio storico dell’Aero Club di Pavullo, era pronto per il volo. Avrebbe compiuto 71 anni il 21 settembre. Aveva preparato l’aliante tedesco del peso da circa 350 chili. La sua intenzione era alzarsi con il verricello, trainato in volo non da un aereo ma da un cavo di acciaio avvolto dalla parte opposta della pista, in velocità. «Sono pronto per il decollo». Questa la sua ultima comunicazione radio. Poi è successo tutto nello spazio di secondi: il cavo si è avvolto, l’aliante si è alzato ma subito dopo, quando era ancora nella parte iniziale della pista e a un’altezza di 15-20 metri, è successo l’impensabile: l’aliante ha "stallato". Ha cioè effettuato una brusca rotazione a destra mentre l’ala sinistra accelerava. Si è capovolto, è andato in vite ed è caduto a terra rovesciato, schiacciando la fusoliera. Impossibile sopravvivere a un urto del genere: Chiodi è morto sul colpo. Inutili quindi i soccorsi. Il personale sanitario, intervenuto insieme ai vigili del fuoco, non ha potuto fare altro che constatare il decesso.l