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Luca Mercalli "benedice" l'Appennino: «Un rifugio dalla crisi climatica»

di Alice Benatti
Luca Mercalli "benedice" l'Appennino: «Un rifugio dalla crisi climatica»

Teatro esaurito a Villa Minozzo per l'evento con il climatologo organizzato dalla Gazzetta di Modena e Reggio con il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano: «La montagna può essere il futuro per tanti»

26 agosto 2024
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VILLA MINOZZO (REGGIO EMILIA). «Siamo di fronte alla crisi climatica più grave della storia e non c’è una soluzione uguale per tutti, quindi dimentichiamoci di desertificare le città: andare a vivere in montagna può essere un’opportunità, secondo me, per non più di 6 milioni di persone in Italia. E preferisco essere tacciato di essere elitario ma offrire una soluzione concreta al 10% della popolazione piuttosto che non essere realista».

Non ha usato giri di parole Luca Mercalli, ospite sabato sera al teatro dei Mantellini di Villa Minozzo, per l’occasione sold out, che con la schiettezza che lo contraddistingue ha tratteggiato un futuro in cui la montagna giocherà un ruolo centrale per sfuggire agli effetti del cambiamento climatico. Riflessioni contenute nel libro “Salire in montagna” – in cui ha raccontato la sua migrazione verticale a Vazon, nel cuore delle Alpi Cozie, dove si è trasferito insieme alla moglie –, che sono state al centro dell’iniziativa organizzata da Gazzetta di Reggio, Gazzetta di Modena e dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano in collaborazione con il Comune di Villa Minozzo.

Intervistato dal direttore delle Gazzette, Cristiano Meoni, e in dialogo con il presidente del Parco, Fausto Giovanelli, Mercalli ha motivato la sua decisione di trasferirsi in montagna, investendo tempo (circa sei anni) e risorse nella ristrutturazione di una vecchia baita a 1.650 metri, prima di tutto a causa del clima.

«Mi ha spinto il clima»
«La mia è stata una scelta dettata prima di tutto dal clima – ha infatti raccontato il climatologo –. Sono nato a Torino, in piena periferia urbana, e per me la montagna è stata un territorio di svago, di vacanza e poi di lavoro. Ricordo quando negli anni ’90 nel Nord Italia si registravano due-tre giorni di caldo eccessivo e avere un condizionatore in casa era considerato un capriccio, altri tempi: oggi è una necessità. Ma penso non sia una bella prospettiva quella di trascorrere tutta la giornata chiusi in un “box artificiale” al fresco per resistere al caldo, anche in ragione del fatto che il futuro ci riserverà un continuo aumento delle temperature».

Ecco allora che per il presidente della Società Meteorologica Italiana si rende necessaria una migrazione verticale, pianificata e ben gestita. «Del resto – ha sottolineato – allargando il nostro sguardo il clima è giù un fattore fortissimo di pressione migratoria, con milioni di persone che fuggono dai Paesi più poveri del mondo. Inoltre, c’è anche una ragione sanitaria per trascorrere la vecchiaia ad alta quota: «Nel solo 2023 in Italia sono state 12mila le vittime di colpi di calore», ha ricordato.

«Comprate adesso»
Per Mercalli, «è adesso il momento di acquistare in montagna», anche se in certe zone non si trova già più un mercato immobiliare disponibile. «Ma nella montagna piemontese, in quella prealpina e in Appennino, ad esempio, c’è ancora possibilità. È lì che bisogna investire per vivere». E alla domanda di Meoni sull’esistenza o meno di una disponibilità, da parte delle comunità locali, ad accogliere questi nuovi abitanti, Mercalli non ha nascosto qualche riserva: «Anche se i giovani che fanno questa scelta rappresentano nuova linfa vitale per questi territori», ha ricordato. Poi ha aggiunto: «Gli amministratori giocheranno un ruolo decisivo». Al teatro dei Mantellini un fragoroso applauso è partito quando ha esposto quella secondo lui dovrebbe essere l’unica legge guida quando si parla di riabitare la montagna: «Si ristruttura soltanto il patrimonio edilizio esistente, non si costruisce niente di nuovo». Un patrimonio vasto, come ha evidenziato il presidente del Parco Nazionale. «Magari avessimo tanti abitanti quante case – ha detto Giovanelli –, molte hanno bisogno di essere ristrutturate o di un adeguamento. E le case sfitte sono migliaia. Solo a Castelnovo Monti, si parla di circa 1.300».

«A Villa Minozzo – è intervenuto sul palco il sindaco Elio Ivo Sassi – il patrimonio immobiliare inutilizzato si aggira tra il 35 e il 45%. E questo, spesso, a causa di una diffusa tendenza conservativa che porta chi emigra dall’Appennino a non voler vendere le proprie proprietà». Il primo cittadino ha però sorriso di fronte a un risultato storico: per la prima volta dopo 78 anni nel 2023, nel suo Comune, il saldo abitativo è stato positivo, nello specifico di 34 abitanti. Sassi si è poi detto infinitamente grato dell’importante lavoro di racconto del territorio che la Gazzetta dal 1° luglio sta portando avanti con il progetto Appennino Green. Ringraziamento a cui si è unito Giovanelli in rappresentanza del Parco Nazionale.

Nuovi abitanti
Il presidente del Parco ha poi sottolineato che, più in generale, «in Appennino sono dieci anni che entrano più persone di quelle che escono, ma quelle che muoiono sono più di quelle che nascono». I numeri demografici tuttavia non bastano a raccontare chi sono questi nuovi montanari. «Insomma che mestiere vogliono fare? Che sogni hanno? Cosa puntano a realizzare? Vogliono costruire una famiglia?». «Questo è un territorio – ha aggiunto – dove ci sono risorse umane. Le economie sono relativamente modeste ma c’è un forte senso di appartenenza. Poi, certo, abbiamo anche un mare di problemi». E alcuni sono gli stessi che Mercalli ha dovuto affrontare, come si è scoperto dopo che il direttore della Gazzetta lo ha invitato a raccontarli al pubblico del teatro dei Mantellini. «Sono stati proprio questi i capitoli che sono piaciuti di più ai lettori italiani», ha ammesso il climatologo. Dai problemi con i funzionari dei Comuni, «che a volte per paura di sbagliare dicono dei no che bruciano il sonno e gli entusiasmi», passando per l’applicazione troppo rigida delle norme da parte delle commissioni paesaggistiche fino a uno burocrazia asfissiante. Ciononostante, il bilancio della sua scelta è positivo e il climatologo resta convinto che la montagna rappresenti un luogo ottimale dove vivere in particolare per i giovani che svolgono professioni intellettuali, ammesso che possano contare su una buona connessione internet.

«Sensibilizzare conta»
L’incontro con Mercalli è stato organizzato anche grazie al supporto di Banco Bpm. Sul palco la responsabile della filiale di Castelnovo Monti, Daniela Colli, ha sottolineato come sia indispensabile sensibilizzare sul cambiamento climatico. «Il nostro istituto, da sempre sensibile a questo tema – ha concluso – ha adottato politiche di sostenibilità quali, ad esempio, concessioni agevolate a supporto di quelle realtà che si dimostrano particolarmente virtuose».