Gazzetta di Modena

Modena

Criminalità

Scarica la guida per fabbricare bombe: aspirante terrorista espulso dall’Italia dalla Questura di Modena

di Stefania Piscitello
Scarica la guida per fabbricare bombe: aspirante terrorista espulso dall’Italia dalla Questura di Modena

Sul telefono video di attentati. Ha fatto ricorso per tornare: respinto

23 agosto 2024
3 MINUTI DI LETTURA





MODENA. Navigava sul dark web e aveva perfino scaricato sul proprio cellulare una guida che illustrava passo dopo passo come fabbricare esplosivi. Quando le indagini lo hanno incastrato, nei suoi confronti è stato emesso un decreto di espulsione immediato, la questura di Modena gli ha revocato la carta di soggiorno ed è stato accompagnato alla frontiera. Ma lui, che sostiene di essere in Italia da quasi quindici anni e di avere tutta la sua famiglia qui, vuole tornare e ha fatto ricorso. Niente da fare: anche il Tar del Lazio lo ha respinto e così l’uomo ritenuto una «minaccia concreta alla sicurezza dello Stato», non potrà fare rientro a Modena, ma neppure in Italia.

Le accuse
Le indagini nei suoi confronti hanno portato alla luce una serie di comportamenti estremamente allarmanti. L’attività investigativa infatti ha fatto emergere come l’uomo fosse solito navigare sul dark web, il “lato oscuro” di internet, visitando siti e canali multimediali dai toni inequivocabili. Siti sui quali era possibile consultare e scaricare materiali di ispirazione jihadista. Ma non solo: l’accusato frequentava anche comunità virtuali che ospitano «sostenitori del cosiddetto Stato islamico», si legge nel decreto di espulsione emesso nei suoi confronti.
Immaginate queste comunità come i forum che ospitano appassionati e esperti di una determinata tematica: quelli più comuni, ad esempio, sono quelli dedicati al cinema o alle serie tv. Solo che quelle “famiglie” virtuali erano sul dark web e le tematiche erano legate al terrorismo.

Le indagini
Secondo quanto ricostruito non si limitava a consultare quel materiale. Lo aveva anche scaricato dalla rete e conservato sul proprio cellulare.
«Materiale jihadista, riconducibile a pubblicazioni e comunicati prodotti dagli organismi ufficiali del Daesh (Stato islamico del Levante e dell'Iraq, ndr ), tra i quali, in particolare, numerose immagini che riportano i resoconti di attentati terroristici commessi in vari Paesi». E, ciliegina sulla torta, «una guida su come fabbricare esplosivi e utilizzare ordigni incendiari».

I provvedimenti
L’anno scorso il Ministero dell’Interno ha emesso nei suoi confronti un decreto di allontanamento con efficacia immediata e la questura di Modena, come detto, gli ha revocato il permesso di soggiorno. Lui, però, non c’è stato e ha presentato ricorso sostenendo di risiedere in Italia dal 2011, di essere figlio di cittadino italiano «e di avere – si legge sulla sentenza – tutta la famiglia residente in Italia».
Niente da fare. L’uomo era stato anche condannato dal tribunale di Modena a sei mesi di reclusione per lesioni personali in concorso. Un fatto che, evidenzia il decreto, depone per la sua «totale mancanza di integrazione sociale e culturale». Per questo, e per quel suo “interesse” per il terrorismo, è stato allontanato «avendo tenuto comportamenti che costituiscono una minaccia concreta, effettiva e sufficientemente grave alla sicurezza dello stato». Il timore è che possa «agevolare organizzazioni o attività terroristiche anche internazionali». Queste sono le motivazioni contenute nel decreto, che lui ha impugnato in un ricorso che, come detto, è stato ritenuto infondato e quindi respinto.