Sicurezza, la ricetta di Camporota per Modena: «Più agenti nei quartieri critici»
Dalla Prefettura alla giunta di Mezzetti: «Cosa mi ha convinta? L’amore per questa città»
Modena Dopo averla salutata il 26 giugno, stava prendendo il treno con la convinzione che nella sua Modena non ci sarebbe più tornata: iniziavano così le sue ferie. Ma prima di salire su quel regionale, ha telefonato a Mezzetti. Aveva deciso: lo avrebbe assecondato nel suo progetto di giunta, sarebbe stata lei la nuova assessora alla Sicurezza urbana integrata. E così è stato. Ieri mattina in Comune si è tenuta la presentazione dell’ex prefetto Alessandra Camporota, ora assessora alla Sicurezza. I buoni propositi, per ora, ci sono tutti: «Voglio più pattuglie della polizia locale nei quartieri più critici, e lavorerò per portare la Questura in fascia A», ha dichiarato apertamente. Partirà da qui dunque il suo lavoro in giunta. «Ora non mi resta che rimboccarmi le maniche e darmi da fare», ha detto soddisfatta a fine presentazione. Ma non prima di rilasciare un’intervista al nostro giornale.
Camporota, proprio mercoledì sera c’è stata un’aggressione in pieno centro storico. Cosa ne pensa?
«Da quel che so non è stato nulla di grave. Le forze dell’ordine sono intervenute e non ci sono stati feriti gravi fortunatamente».
Una prefetta che diventa assessora: nonostante questo cambio di vesti quali saranno le sue priorità?
«Ho cominciato lunedì, con dei colloqui col sindaco, i suoi collaboratori e i miei nuovi colleghi assessori. Mi è sembrato di essere tornata ai primi giorni di scuola. Mi sono lasciata alle spalle la Prefettura andando a salutare la nuova prefetta, che tra l'altro è una mia grande amica. E ora sono ufficialmente pronta per iniziare. La delega che mi è stata affidata è quella della Sicurezza urbana integrata. Sarà quindi mia premura coniugare il tema della protezione dei cittadini con l’aspetto dell’inclusione sociale».
Si spieghi meglio.
«Col sindaco abbiamo ragionato e abbiamo deciso che per il nostro territorio vogliamo più presidi e più presenza delle forze dell’ordine. Con l’esperienza che ho alle spalle credo di poter creare delle reti di collaborazione sempre più forti. D’altro canto, insisterò sempre sui temi dell’inclusione: voglio dei cittadini uniti e un’amministrazione a loro completa disposizione, di modo che possa esserci uno scambio continuo».
Continuerà anche il percorso per portare la Questura in fascia A?
«Continuerà. Questa comunità si è sempre spesa molto per questo, e io proseguirò per questa strada: Modena è una realtà molto complessa che merita una presenza maggiore e più strutturata delle forze dell’ordine».
Quali sono le maggiori criticità della città, visto che l’ha definita una “realtà molto complessa”?
«Ce ne sono diversi. Una questione a cui sono particolarmente legata è quella dell’inclusione di minori che arrivano in città non accompagnati. È un tema di civiltà, di integrazione, in cui bisogna agire, per loro e per la comunità. Perché è proprio da qui che nascono gran parte delle spine nel fianco che subisce la nostra città».
Che cosa si porterà dalla sua esperienza di prefetto?
«L’amore per questa città, che è cresciuto sempre di più, anno dopo anno. Sono arrivata a Modena che c’era ancora la zona rossa, era un periodo complicato. Nonostante ciò, penso di essermi sempre spesa a favore della comunità, e sono disposta a farlo anche adesso, al cento per cento».
Per le sei zone delineate da Mezzetti come le più critiche della città, ha già ideato dei progetti?
«L’attenzione è sempre stata massima e continuerà ad esserlo. Uniremo le forze e ragioneremo per trovare delle connessioni, questo è certo».
Cosa si augura per questo mandato?
«Di poter investire sempre più amore e dedizione nei confronti di questa città».