Gazzetta di Modena

MODENA. Julia Roberts in dolcevita nero mangia con le mani un triangolo di pizza napoletana: è la scena celebre di “Mangia, prega, ama”, e la fetta di margherita filante era della “Antica Pizzeria da Michele”, che presto aprirà una sede a Modena in piazza Matteotti, a ridosso dell’incrocio con via Taglio, in una zona già costellata di pizzerie.

Nella sede storica di Napoli la fila è sempre di due ore o più: non lo poteva immaginare Michele Condurro, di piccola statura e umili origini, capostipite della famiglia che, dal 1870, ha reso il mestiere del pizzaiolo un’arte. Quasi tutti e tredici i figli sono passati di lì, ma furono Salvatore, Luigi e Antonio a prendere in gestione il locale e a portare avanti la tradizione. Il figlio di Salvatore perfezionò la tecnica apprendendo i segreti dei celebri maestri di Torre Annunziata, esperti nella lavorazione della pasta e nella cottura della pizza. Nel 1930 la sede napoletana fu spostata nell’attuale locale di via Cesare Sersale, ancora oggi conosciuto come “il tempio sacro della pizza”. Diventato un brand famoso in tutto il mondo, sono nate sedi anche all’estero, tra cui Londra, Los Angeles e Dubai. A dimostrazione del fatto che si tratta di un luogo cult anche per chi non è italiano, non si sono sottratti al rito della lunga attesa in coda Maradona o Jude Law, Oliver Stone o Nico Rosberg.

Il segreto del successo? Non lo sappiamo. Sarà forse stato l’uso di ingredienti naturali o l’impiego dell’antico e collaudato metodo di lievitazione della pasta, certo è che l’impresa dell’Antica Pizzeria è continuata attraverso cinque generazioni di maestri pizzaioli, tutti rimasti fedelissimi alle indicazioni di Michele, che volle la pizza napoletana solo nei gusti “Marinara” e “Margherita” senza l’aggiunta di nessuna variazione.