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La storia

Lea De Pietri, la villeggiante modenese di 104 anni: «In Appennino si sta sempre bene»

Lea De Pietri, la villeggiante modenese di 104 anni: «In Appennino si sta sempre bene»

La signora è in vacanza a Fanano: «Faccio ancora le parole crociate e gioco a pinnacolo Qui mi coccolano»

21 agosto 2024
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MODENA. Se non è la più anziana villeggiante dell’appennino modenese poco ci manca. Lea De Pietri, 104 anni festeggiati il 5 aprile, da cinque anni passa le sue estati alla Locanda Romana di Trentino, frazione di Fanano. Arriva il primo di luglio e rimane per almeno due mesi, coccolata da tutto lo staff di questo albergo-ristorante, ben noto non solo nei dintorni per le sue specialità gastronomiche e che si affaccia sul bel panorama della valle del Leo. «È come se avessi tante madri qui, sto benissimo. E dove si sta bene si ritorna».

La storia

Come passa la signora Lea le sue giornate? «Faccio le parole crociate, a pranzo e a cena scendo al ristorante, dove ho il mio tavolo davanti al maxischermo tv. Di sera minestrina in brodo, a pranzo quello che mi danno. Dopo il riposino pomeridiano – sottolinea - gioco a pinnacolo. E poi due anni fa sono stata anche in seggiovia con i parenti, da Sestola a Pian del Falco, bellissimo».

La signora Lea ha una sorella maggiore che vive nel bresciano e che di anni ne ha appena compiuti 106 (bisognerebbe studiarle queste De Pietri…). Bruna, nata nel luglio 1918, è la persona più anziana di Castrezzato, dove vive dal 1944, oggi a casa della figlia. «Quando ci sentiamo al telefono dobbiamo urlare perché siamo tutte e due un poco sorde...Ci diciamo che dobbiamo tenere botta, si vede che lo stampo che hanno usato per noi era buono...».

Da Carpi 

Lea De Pietri è nata in una casa di campagna alla periferia sud di Carpi, nel 1920. Negli anni Trenta si è trasferita a Modena, dove ha lavorato alla Maserati Candele di San Cataldo, stabilimento al posto del quale oggi ci sono le sedi di tante imprese giovanili e innovative. Vive alla Crocetta, in via Santa Caterina, vicino alla chiesa. Due figlie, una delle quali scomparsa a causa del Covid, questa ospite speciale della Locanda Romana sul suo tavolo ha sempre un quartino di vino bianco: “serve a tenersi un po' su…”.

Autosufficiente, si sposta con il bastone “se cado è finita” e ormai come detto ci sente poco. «Ho già visitato tre centri per dotarmi dell’apparecchio acustico ma non riesco a tenerlo, sarà per l’età, mi sembra di cadere. E poi quando torno a Modena – ricorda - devo trovare un’altra signora che mi dia una mano in casa, quella di prima non sapeva fare da mangiare. Sono passata recentemente in via Bassa, dove sono nata e cresciuta, vicino a Santa Croce: nella mia vecchia casa hanno messo il cartello vendesi…peccato».

Lucida, attiva, interessata a ciò che la circonda, la signora Lea ha sempre una parola per i giovanissimi camerieri della Locanda Romana, che potrebbero essere benissimo i suoi bisnipoti. «Non so ancora se scenderò a fine agosto o a settembre, dipende dal tempo... La prenotazione per la prossima estate? Vediamo, non si può mai sapere... Prendiamo quello che viene, gli anni che passano – spiega sorridendo - lasciano sempre qualcosa. Speriamo in bene, non facciamo programmi».