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Il caso

Anziano scomparso da due mesi: allertata anche la zona di Castelfranco

di Ginevramaria Bianchi
Anziano scomparso da due mesi: allertata anche la zona di Castelfranco

Ancora nessuna notizia del 77enne Giancarlo Pari: lavorava sui treni della regione. Disperato appello della figlia: «Conosce bene queste zone, magari è arrivato nel Modenese»

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CASTELFRANCO. Dopo una visita di routine, ha detto che sarebbe tornato a casa per prendere la bicicletta e pedalare fino alla tabaccheria di famiglia. La moglie lo ha lasciato andare e lui, sostenuto, si è diretto fuori dall’ambulatorio. Così è scomparso, e i suoi cari, dopo più di due mesi, aspettano ancora il suo ritorno.

Scomparso da due mesi
È arrivato fino a Modena e provincia l’annuncio di scomparsa di Giancarlo Pari, 77enne riminese malato di Alzheimer ormai pensionato, che aveva passato tutta la carriera sulle linee ferroviarie modenesi e dell’Emilia-Romagna. «Tra le sue tappe preferite c’era Castelfranco – racconta la figlia Rosj Pari – Chissà che, in un momento di lucidità, non si sia proprio diretto lì, in cerca di un aiuto o un appoggio». Tutto è iniziato lunedì 3 giugno. Quel giorno, Giancarlo e sua moglie si erano recati in un ambulatorio dell'Ausl situato proprio di fronte a casa loro, per una visita medica di routine. Mentre veniva visitato, la dottoressa ha iniziato a fargli delle domande legate alla sua esperienza personale. Tra tutte, una in particolare lo ha sconvolto. «Si sa che i malati di Alzheimer tendono ad essere permalosi e suscettibili - spiega la figlia - Quando gli è stato chiesto se gli fosse mai capitato di perdersi, mio papà è rimasto parecchio scosso, perché era ancora indipendente».
Così, finita la visita, Giancarlo ha detto alla moglie che si sarebbe diretto verso la loro tabaccheria in bici. «Mia madre dice di averlo visto andare via dall’uscita posteriore, e non da quella principale che di solito usava – racconta Rosj Pari – Molto probabilmente, non essendo abituato, ha confuso il percorso, e si è diretto da qualche altra parte. Nessuno di noi però sa esattamente dove». Così la famiglia ha iniziato a cercarlo, e dopo sette ore hanno presentato una denuncia di scomparsa. Tuttavia, «la squadra operativa di ricerca è stata attivata solo 55 ore dopo, un ritardo che potrebbe aver compromesso le possibilità di ritrovarlo», afferma ancora Rosj.

L'appello
Il 77enne era riconosciuto da tutti per il suo neo sotto l'occhio destro. Ha folti capelli bianchi e occhi azzurri. «Uno juventino sfegatato e un grande fan dei motori: passione su cui ha basato un intero mestiere. Mio padre per anni ha guidato i treni in regione - riporta la figlia - Credo fermamente che in un momento di lucidità abbia deciso di dirigersi in stazione per provare a ripercorrere il tragitto che ha fatto per diversi anni. Ma senza biglietto non può essere andato lontano. Con sé aveva giusto i documenti e sessanta euro in contanti».

Le ipotesi
Ma le variabili potrebbero essere tante. «Sono consapevole - prosegue Rosj - che potrebbe aver perso i documenti, o che qualcuno potrebbe avergli fatto del male. Proprio per questo - dice commossa - ogni giorno guardo su internet se sono stati ritrovati dei cadaveri ignoti. Se lo conosco so che ha preso quel treno che tanto gli ricordava il suo passato. Spero che qualcuno lo abbia aiutato a scendere e ora gli stia dando una mano. E perché no, magari potrebbe essersi appoggiato in qualche associazione di Castelfranco - conclude - una delle tappe ferroviarie che conosceva meglio».