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Il 18enne che ha scritto un libro sui Beatles: «Ho recensito tutte le loro canzoni»

Il 18enne che ha scritto un libro sui Beatles: «Ho recensito tutte le loro canzoni»

Il giovane carpigiano ha scritto “The Beatles Everyday”: una passione nata sui social

12 agosto 2024
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CARPI. Un’opera che è soprattutto una dichiarazione d’amore, appassionata e vera come solo un adolescente sa fare. Un libro che è nato prima come rubrica social, dove ha riscosso l’interesse di tanti musicisti della nostra zona ed è diventato un caso.

“The Beatles Everyday” è stato un appuntamento quotidiano su Instagram e Facebook ogni giorno alle 14, dal primo gennaio 2023, il carpigiano Federico Martelli, allora sedicenne, ha pubblicato una recensione delle 215 canzoni dei Beatles, che sono poi diventate 221 con la scelta di inserire un brano a testa dalla carriera solista degli ex Fab Four e l’aggiunta di “Now & Then” uscito postumo lo scorso anno.

Oggi “The Beatles Everyday” è diventato anche un libro, pubblicato in versione bilingue italiano e inglese per i tipi delle Officine Gutenberg di Piacenza (20 euro). L’introduzione è di Antonio Bacciocchi, musicista, blogger e giornalista di Radio Coop. Federico, nato a Carpi ma oggi residente a Correggio, ha da sempre respirato musica intorno a sé fin dalla sua nascita e, nonostante la sua famiglia, in questa avventura ha fatto tutto da solo, declinando qualsiasi offerta di aiuto.

Come si sente quando gli adulti si meravigliano che, così giovane, ha scritto un libro sui Beatles?
«Un po’ fa effetto anche a me. Ammetto che non viene in mente a tutti di scrivere una cosa che da rubrica social è diventata un libro. Non è nata con questa idea, ma adesso mi fa molto effetto. Era un progetto social, cosa che sentivo molto più alla mia portata. Nemmeno quella era una cosa da tutti, ma qualcosa che avevo studiato e iniziato a creare. Poi ho incontrato Giovanni Battista Menzani di Officine Gutenberg e Antonio Bacciocchi di Radio Coop, che ha scritto la prefazione, ed è nata l’idea di trasformare The Beatles Everyday in un libro».

I Beatles riescono a comunicare con un diciottenne di oggi come facevano con un diciottenne del 1964?
«Io ovviamente non posso entrare nella mente e nel cuore di un ragazzo del ‘64, ma posso immaginare che allora fosse tutto più d’impatto, sia per quanto riguarda il sound sia per il contenuto delle canzoni dei Beatles. All’epoca il rock era ancora in fasce, ogni cosa era innovativa e inedita. Oggi il rock ha settant’anni, abbiamo alle spalle decenni di rock, c’è meno stupore. Personalmente credo che la discografia dei Beatles porti con sé messaggi universali che sono raccontati in maniera unica, che difficilmente si può non tanto superare ma anche solo avvicinare».

Il suo libro sta diventando un piccolo caso sui social: quali sono i commenti che l’hanno colpita di più, in positivo e in negativo?
«Per ora non ci sono stati commenti troppo aggressivi o che mi hanno ferito particolarmente. Ci sono persone che non sono d’accordo con i voti che ho dato alle canzoni, e generalmente mi accusano di essere troppo severo, mai il contrario. L’unico commento spiacevole è stato quello di una persona che ha detto che non ha senso comprare un libro sui Beatles scritto da un diciottenne. La cosa che mi ha colpito di più sono i feedback di chi mi dice di avere trovato qualcosa di nuovo nelle canzoni che ho recensito. Avere dato a qualcuno l’opportunità di apprezzare certi brani in maniera nuova e differente è davvero una grande soddisfazione».

Ci riveli un suo sogno.
«Se Paul o Ringo arrivassero anche solo a sapere che esiste il mio libro sarei la persona più felice sulla terra. Sarebbe fantastico: hanno visto uscire libri sui Beatles per tutta la loro vita, sapere che hanno avuto questo tipo di impatto su un ragazzo di 16 anni penso potrebbe strappare loro un sorriso».

Perché un altro libro sui Beatles?
«Sono sempre stato un grandissimo fan dei Beatles, fin da bambino. Inizialmente grazie ai miei genitori che li amano e li ascoltano da sempre: in ogni momento della mia infanzia e della mia vita, anche se ci sono stati periodi in cui ascoltavo meno musica, non ho mai smesso di ascoltarli».

Che consiglio si sente di dare a chi si avvicina oggi ai Beatles?
«Soprattutto per i giovani non è semplicissimo avvicinarsi ai Beatles. È vero che si tratta di brani apprezzabili anche oggi, anche solo perché non sono molto lunghi e vanno dritti al sodo. Se dovessi consigliare un approccio punterei sulle due raccolte, la rossa e la blu, che comprendono i brani più conosciuti: credo che sia la parte migliore della loro discografia per introdurre nuove persone a questa band. Ma credo che in ognuno dei loro album ci siano generi diversi e sperimentazioni, quindi bisogna cercare un po’ ma poi si trova almeno una canzone perfetta per qualsiasi ascoltatore. Può essere una sfida complicata, ma la ricompensa ripaga qualsiasi sforzo».l