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La tragedia

Sassuolo, il giovane scomparso trovato morto in fondo a un calanco

di Daniele Montanari
Sassuolo, il giovane scomparso trovato morto in fondo a un calanco

Il corpo di Hamza Essifer è stato rinvenuto vicino a casa sua. Un video lo inquadra mentre esce scalzo: è l’ultima immagine

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SASSUOLO. È stato ritrovato in fondo a un calanco senza vita il corpo di Hamza Essifer, il 26enne di origini marocchine, ma nato in Italia, di cui si erano perse le tracce da diversi giorni a Sassuolo. La sua scomparsa dunque si è trasformata in tragedia. Ma su questa tragedia c’è ancora tanto da chiarire.

Il ritrovamento

Nella mattina di ieri, sabato 9 agosto, sono riprese subito le ricerche tra i calanchi vicino alla strada per Casara, al confine con Montebaranzone e quindi Prignano. Un’area impervia, che ha richiesto per la perlustrazione ancora un ingente dispiegamento di forze: carabinieri, vigili del fuoco di Sassuolo, di Modena (con anche squadre Tas, specializzate in topografia e Sapr, specialiste nell’uso di droni), cinofili, tecnici del Soccorso Alpino stazione Cimone e volontari di Protezione civile. Sono state formate squadre miste, che hanno dato prova di grande efficacia. Verso la fine della mattinata infatti è stato rinvenuto il corpo in un punto nascosto dalla vegetazione e in fondo a un calanco. La sinergia messa in campo, con il coordinamento della Prefettura per le ricerche, e della Procura per le indagini, ha permesso di trovare una risposta alle ricerche in un ambiente difficile nel giro di neanche due giorni (mercoledì le perlustrazioni sono state sospese presto a causa del maltempo). Si è capito subito che non c’era speranza di soccorso, e si è proceduto quindi col recupero della salma e il trasferimento (da parte delle onoranze Gibellini) a Modena in Medicina legale. Quasi certamente verrà eseguita l’autopsia.

I misteri

Ci sono infatti molti punti da chiarire su questo tragico epilogo. Il che spiega forse il riserbo tenuto dagli inquirenti su ampi aspetti dell’indagine. È trapelato solo che il 26enne sarebbe stato inquadrato di notte da telecamere presenti nella sua abitazione (viveva in una vecchia casa di campagna lì vicino, pare da pochi mesi) mentre usciva a piedi scalzi. Una circostanza insolita, da chiarire se legata o meno a uno stato di alterazione (che può essere stato dovuto a droga o alcol). Sta di fatto che è l’ultima immagine che si ha di lui. È possibile che, magari alla ricerca di un po’ di fresco, si sia messo a camminare tra i campi attorno a casa, non pensando – e non potendo vedere a causa del buio – che lì vicino c’era il calanco in fortissima pendenza in cui poi è caduto. Ma la caduta è stata tale da causarne la morte? Perché è vero che il terreno lì è molto ripido, ma è anche vero che c’è una fitta presenza di vegetazione che potrebbe attutire una caduta. Ed è stata una caduta in autonomia o con il coinvolgimento di altre persone? Sono queste le due domande chiave su cui i carabinieri stanno cercando risposte. Per questo la salma non è stata riconsegnata ai famigliari ma condotta in Medicina legale per effettuare l’autopsia da cui si attendono risposte chiave. Solo questo esame infatti permetterà di chiarire tutti i dubbi, ed eventualmente aprire altre ipotesi. Il 26enne abitava lì da pochi mesi , e gli altri inquilini della casa hanno detto di non sapere praticamente nulla di lui e della sua vita. Si sa solo che aveva una compagna e che i famigliari hanno fatto denuncia di scomparsa il 6 agosto.

Il cordoglio

Il sindaco Matteo Mesini è stato informato subito del tragico esito delle ricerche, a cui ha collaborato anche il Comune di Sassuolo assicurando la collaborazione della polizia Locale. «Abbiamo sperato fino all’ultimo in un esito favorevole delle ricerche – sottolinea – ma purtroppo non è stato così. Desidero esprimere a nome di tutta l’amministrazione comunale le più sentite condoglianze e la vicinanza alla famiglia di questo giovane, nel suo dolore. Desidero anche ringraziare tutte le persone impegnate nelle ricerche in un ambiente difficile: hanno dato davvero prova di grande professionalità».

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