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Il caso

Modena, si denuda in tribunale e resta con il pannolone

di Daniele Montanari
Modena, si denuda in tribunale e resta con il pannolone

Incredibile comportamento del 37enne piantonato in ospedale a Mirandola per protesta contro le decisioni del giudice

07 agosto 2024
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MODENA. Si toglie i pantaloni e resta con il pannolone nell’aula di tribunale per “protesta” contro il giudice che ha convalidato il suo arresto disponendo per lui il processo a ottobre.

È stato questo, ieri mattina a Modena, l’incredibile epilogo della vicenda, raccontata mercoledì dalla Gazzetta, del giovane che ha fatto un putiferio nella notte tra lunedì e martedì al Pronto soccorso di Mirandola, tanto da finire piantonato in ospedale. Le sue condizioni sono migliorate, e ieri mattina è stato condotto dai carabinieri in tribunale per la direttissima, in cui è stato assistito dall’avvocato Giacomo Tognetti. È emersa così tutta la sua storia.

Cosa ha fatto

Si tratta di un 37enne tunisino che è stato sorpreso dai carabinieri durante un tentativo di incendio di un bed & breakfast di San Felice, con tanto di tanica di benzina alla mano. Vive adesso tra alberghi e b&b appunto, e lunedì aveva avuto un furibondo litigio con i proprietari di quello dove stava alloggiando. Un litigio per futili motivi, e legato a una condizione di profonda alterazione in cui si trovava: sicuramente ubriaco, ma pare che avesse anche assunto droga il giorno prima. Era fuori di sé comunque, e i carabinieri lo hanno accompagnato in ospedale per le cure necessarie. Ma qui è andato in escandescenze, facendo il finimondo: ha aggredito con calci e pugni i militari, ha addirittura afferrato una sedia e poi puntato le forbici a uno di loro. Per fortuna non c’è stata aggressione ai professionisti sanitari, né danni al mobilio o alla strumentazione. Però tutto questo è avvenuto a poca distanza dai letti di terapia semintensiva.

L’uomo è stato quindi arrestato per resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale: era per questo che era piantonato in ospedale, dove è stato sottoposto a un trattamento necessario. Visto il miglioramento delle condizioni, ieri mattina è stato quindi condotto davanti al giudice.

In aula

L’arresto è stato convalidato. L’avvocato ha fatto richiesta di rito abbreviato, che è stata accolta fissando il processo a ottobre. Nel frattempo però il giudice l’ha rimesso in libertà ma con misura cautelare: considerata la pericolosità sociale, ha disposto per lui l’obbligo di firma quotidiano dai carabinieri di Crevalcore. Decisioni che il 37enne ha accolto con profondo disappunto, fino all’incredibile gesto (quando però l’udienza era già finita e il giudice uscito dall’aula) di togliersi i pantaloni mostrandosi con il pannolone messo in ospedale. Per fortuna il tutto è durato pochi istanti: i carabinieri sono poi riusciti a riportarlo alla ragione.

L’accaduto rilancia anche la questione della sicurezza delle strutture sanitarie: se non ci fossero stati i carabinieri a tenerlo sotto controllo, il 37enne fuori di sé poteva scagliarsi contro i malati in terapia semintensiva, con gravissime conseguenze. Da tempo si parla della possibilità di potenziare ruolo e competenza delle guardie giurate nei luoghi di cura, a tutela dei pazienti e dei professionisti sanitari. Questa è un’occasione in più di riflessione.