Gazzetta di Modena

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La tragedia

Il dolore di Poggio Renatico e Finale per Adam Cattabriga: «Adorava sua mamma, voleva studiare per lei»

di Annarita Bova
Il dolore di Poggio Renatico e Finale per Adam Cattabriga: «Adorava sua mamma, voleva studiare per lei»

I familiari del 19enne morto in un incidente a Mortizzuolo di Mirandola: «Vogliamo sapere cos’è successo»

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POGGIO RENATICO. «Io voglio solo vedere mio figlio. Sapere cosa è successo, capire. Devo andare da lui...».
La signora Carla parla da dietro le inferriate della finestra. Resta chiusa in casa, con i familiari che cercano di fare da cuscinetto per attenuare un dolore insopportabile. Adam Cattabriga, morto nella notte di domenica 4 agosto in un tremendo incidente a Mortizzuolo di Mirandola, aveva diciannove anni e si era iscritto all’Università. “Design del prodotto industriale” a Bologna, uno dei tanti sogni nel cassetto e dei mille progetti che aveva in testa. «Voglio solo andare da lui», ripete la madre.

La scuola, gli amici

Adam lavorava come barista a Finale. La maturità nel 2023 al liceo scientifico, sempre di Finale e poi un anno sabbatico per capire cosa fare e mettere anche qualche soldo da parte. Non gli mancava nulla, la sua famiglia è sempre stata molto presente e soprattutto la mamma lo ha sempre sostenuto in ogni suo passo, in ogni sua scelta. Ma era un ragazzo con la testa sulle spalle e di stare fermo a non fare nulla non ne aveva voglia.

Nel cortile della villetta a Chiesa Nuova il viavai di amici e parenti è continuo. La telefonata a notte fonda, la paura, l’angoscia. «Come stanno gli altri ragazzi? Avete notizie? – chiede un uomo vicino alla famiglia che ha visto Adam crescere e diventare adulto –. Siamo in contatto con i loro genitori e non possiamo fare altro che pregare in questo momento».

«Vorremo prima di tutto arrivare a capire la dinamica dell’incidente – va avanti la zia –. Questo non ci ridarà indietro il nostro Adam ma servirà a noi e soprattutto a mia sorella per elaborare. Quel ragazzo è cresciuto con mia figlia. Hanno sei mesi di differenza, si sono iscritti insieme all’università. Non era un semplice nipote per noi».

La famiglia è molto conosciuta tanto a Poggio Renatico quanto a Sant’Agostino, dove la zia ha un bar.

«Era molto spesso lì, ma non aveva più tanto tempo libero – raccontano alcuni amici –. So che usciva da qualche tempo con quel gruppo di ragazzi e che sarebbero dovuti andare al mare. Poi invece hanno cambiato idea. In questo periodo è pieno di feste, concerti. Era una ragazzo con la testa sulle spalle, molto educato e gentile. Adorava sua mamma e voleva continuare a studiare anche per lei».

«Mi hanno chiamato all’alba ieri mattina – le parole del sindaco di Poggio Renatico Daniele Garuti –. Conosco bene tutti perché abitiamo vicini, da sempre. Sono rimasto basito. Non so se sono in grado di trovare delle parole giuste, non c’è niente di giusto quando muore un ragazzo di 20 anni e altri restano feriti in maniera grave. Però la comunità di Poggio Renatico c’è, è presente e una parte di questo dolore cerchiamo di metterla sulle nostre spalle, con la speranza di poter anche solo un po’ alleggerire quelle della famiglia di Adam».