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Visite specialistiche ormai introvabili: «Così i cittadini vanno altrove»

di Luca Gardinale
Visite specialistiche ormai introvabili: «Così i cittadini vanno altrove»

Il caso sollevato da Antonio Platis (Forza Italia): «Tempi di attesa sempre più lunghi in tutta la provincia di Modena»

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MODENA. Qualcuno si presenta in farmacia due volte al giorno, sperando di cogliere il momento buono, quello in cui un paziente ha appena disdetto l’appuntamento. Qualcun altro si mette il cuore in pace e prenota in privato: meglio levarsi il pensiero subito che continuare ad aspettare un posto che non si libera. E poi c’è chi cerca soluzioni fuori provincia o fuori regione. Al centro c’è la sanità pubblica, e in particolare la difficoltà dei cittadini a prenotare un appuntamento per le prestazioni specialistiche ambulatoriali.

A sollevare ancora una volta il caso, parlando di attese da record, è Antonio Platis, consigliere provinciale e vicecoordinatore regionale di Forza Italia: «Sono davvero tanti - spiega - i cittadini alle prese con l’impossibilità di prendere appuntamento. Qualche esempio? Un cittadino di Cavezzo - incalza Platis - mi ha raccontato di aver visto scadere l’impegnativa per una visita oculistica, dal momento che in sei mesi non è stato in grado di trovare posto in una struttura pubblica. Eppure il cittadino si era recato in farmacia un’infinità di volte. Analogo la storia che mi ha riportato un altro cittadino di Mirandola che, per una semplice lastra, alla fine ha optato per Poggio Rusco, nella vicina Lombardia. Queste testimonianze sono all’ordine del giorno - aggiunge il vicecoordinatore azzurro - e in ogni zona di questa provincia, figuriamoci per le ricette più urgenti».

Del resto, fa notare Platis, anche «guardando il monitoraggio regionale sui tempi di attesa c’è da allarmarsi: su 103 prenotazioni per visite gastroenterologiche in provincia di Modena tra l’8 e il 14 luglio, l’indice di performance è del 16%». Il che, in sostanza, significa che solo 16 visite su cento hanno rispettato il limite di attesa di 30 giorni fissato dalla Regione. «Su 33 prenotazioni per ecografia alla mammella nella stessa settimana di luglio - riprende Platis - il valore è del 52%, e l’indice cala vertiginosamente nell’ultima settimana di luglio per quasi tutte le prestazioni specialistiche ambulatoriali. In sostanza, il monitoraggio dei tempi di attesa in Emilia Romagna conferma come le attese per le visite ambulatoriali siano lunghissime. È così - ironizza Platis - che Bonaccini intendeva tutelare la salute dei propri cittadini? Ci rendiamo conto - tuona ancora - che l’indice di performance per una fondamentale visita di chirurgia vascolare, nella seconda settimana di luglio, era pari al 14%? E le visite fisiatriche? Dal 15 al 21 luglio su 368 l’indice era del 16%, che si traduce in tempi di attesa lunghissimi. Per alcuni esami come la Tac Rachide non ci sono neppure prenotazioni nelle ultime due settimane di luglio, e questo probabilmente perché non vi sono posti disponibili. Morale? I pazienti emiliano romagnoli devono rivolgersi altrove. I piani di recupero delle liste d’attesa in ambito di esami diagnostici, visite specialistiche e attività chirurgica avviati negli ultimi tre anni danno l’idea di essere falliti o quasi ». Il vicecoordinatore di Forza Italia ricorda quindi che «gli standard di riferimento regionali per le prestazioni di specialistica ambulatoriale di primo accesso sono stabiliti in 30 giorni per le prime visite e in 60 giorni per gli esami strumentali (eccetto la prima mammografia che è da garantire entro 90 giorni). I tempi d’attesa devono essere garantiti al 90% delle prenotazioni (indice di performance superiore al 90%)».