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L’iniziativa

“Ride Appennino” per cicloturisti: «Ispirati da un viaggio in Nuova Zelanda»

di Maria Vittoria Scaglioni
“Ride Appennino” per cicloturisti: «Ispirati da un viaggio in Nuova Zelanda»

L’iniziativa nata sulle montagne modenesi, a Vitriola di Montefiorino, da parte dell’azienda di noleggio di e-bike di Laura Pellicciari

03 agosto 2024
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MONTEFIORINO. A Vitriola, una frazione di Montefiorino, è iniziata l’avventura di “Ride Appennino”. Laura Pellicciari, proprietaria dell’azienda di noleggio e-bike, aveva in mente un turismo lento, sul modello del Trentino e del Nord Europa. «Abbiamo aperto a giugno, dopo aver partecipato a un bando Gal dello scorso anno dedicato alle start-up. Il progetto è stato approvato e durante la primavera abbiamo acquistato le bici. Siamo partiti così, anche se giugno non ci ha aiutati con la stagione».

Laura e la sua famiglia sono vecchi cicloturisti: hanno attraversato pedalando la Nuova Zelanda, un paese che ha saputo valorizzare un turismo sostenibile e slow. «È assolutamente possibile trasporre questo paradigma in Appennino. Ognuno può vivere l’esperienza cicloturistica che più gli si addice, dal cicloturismo su strada ai piccoli sterrati alle discese scavezzacollo». Per garantire un’offerta completa “Ride Appennino” fornisce tre tipi di bicicletta: trekking, front e full, che vengono ricaricate con energia elettrica ottenuta tramite pannelli solari. Inoltre dà la possibilità alle famiglie di viaggiare insieme, mettendo a disposizione una serie di attrezzature come i cammellini, i carrellini e i seggiolini per trasportare i bambini troppo piccoli per pedalare da soli in strada. «Abbiamo mappato vari percorsi nella Valle del Dolo e del Dragone, dato che ci troviamo tra il Frignano e la provincia di Reggio, una zona ricca di percorsi che toccano punti sia naturalistici che storici». Uno dei pacchetti di “Ride Appennino” permette di pernottare nel loro b&b, per chi vuole lanciarsi nell’avventura - e sfida - di una vera e propria ciclovacanza, che però non è per tutti. «L’ebike è un aiuto, ma non un motorino, e necessita comunque di sforzo fisico» conclude Laura. L’e-bike rappresenta un’alternativa a mezzi inquinanti: in Appennino è difficile usare la bici muscolare per andare, ad esempio, al lavoro. «Di questi tempi in cui si parla tanto di cambiamenti climatici e di sostenibilità - dichiara Riccardo Baroni, responsabile della sede Lapam Confartigianato di Montefiorino -: ognuno di noi può contribuire, nel suo piccolo, a contrastare gli effetti del cambiamento climatico. L'Appennino, e quindi anche Montefiorino, rappresentano una scelta consapevole per chi vuole allontanarsi dalle caotiche città, respirare aria sana e quindi avere benefici in termini di salute, ma anche pe chi vuole lavorare immerso in paesaggi naturali che solo la montagna sa offrire. Dobbiamo essere consci del tesoro che la nostra montagna offre da diversi punti di vista: ci sono numerose aziende di differenti comparti che permettono di intraprendere qualsiasi carriera lavorativa, mentre dal punto di vista turistico si possono realizzare escursioni e tour enogastronimici. Sotto il profilo sportivo ci sono infrastrutture adeguate per ogni disciplina. L'obiettivo dell'associazione, lavorando in sinergia con l'amministrazione comunale, è quello di continuare a promuovere tutti i fattori che permettono a Montefiorino di essere un comune con possibilità per ogni fascia d'età, migliorando servizi e reti stradali, in modo che i cittadini della pianura, ma anche i turisti di altre parti d'Italia, possano raggiungere più agevolmente il territorio». Forse è proprio riscoprendo il viaggio e perdendoci nella natura che alla fine potremo riuscire a salvarla.

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