Carpi, il rombo delle moto per l’addio a Mattia: «Una parte di te rimarrà qui con noi»
Tantissimi amici in sella alle due ruote hanno raggiunto la chiesa di Cibeno per il funerale al 21enne morto dopo un incidente a Rovereto di Novi
CARPI. Il rombo assordante delle moto di una ventina di giovani hanno scortato ieri mattina, nel caldo afoso e soffocante di Carpi, la salma di Mattia Spigato, il ventunenne morto lunedì 29 luglio.
Mattia, dopo un ricovero di quattro giorni nel reparto di Terapia intensiva all’ospedale Maggiore di Bologna, è spirato: l’incidente era avvenuto nel pomeriggio di venerdì della scorsa settimana a Rovereto di Novi quando il giovane ha perso il controllo della sua moto ed è caduto ferendosi gravemente.
I centauri, tutti amici di Mattia, si erano fatti trovare all’ospedale Ramazzini in cui era stata allestita la camera ardente e hanno seguito il corteo funebre fino alla chiesa della Santissima Trinità di Cibeno dove sono state celebrate le esequie. I motociclisti, vestiti di nero in segno di lutto, avevano tutti una bandana rossa legata al manubrio della propria moto, proprio come era solito fare Mattia, su quella sua amata motocicletta, in sella della quale è però volato via da questo mondo.
Quel rumore, forte ed assordante, è risuonato nel cortile della chiesa come un grido disperato di dolore ed è stato accolto dalle tantissime persone presenti (per lo più giovani e giovanissimi) sul sagrato con un forte e caloroso applauso: «È stato il loro modo per gridare forte la disperazione per la perdita dell’amico», qualcuno ha spiegato.
Una disperazione palpabile sui volti di tutti, per un dolore troppo difficile da accettare, in particolare dalle persone a lui più care: mamma Marcella, papà Dario, le sorelle Noemi ed Asia e la fidanzata Melissa che, in lacrime, sono stati accolti dal forte abbraccio del parroco don Andrea Zuarri, che ne ha celebrato la funzione funebre.
Una cerimonia semplice, in cui il parroco di Cibeno si è limitato a ricordare il mistero della resurrezione di Cristo e del paradiso promesso, come unica consolazione ad una morte ancora inspiegabile che chiunque fatica a comprenderne il senso. A fine cerimonia toccanti e coraggiose sono state le parole di mamma Marcella: «Mi piace pensare che una parte di te rimanga ancora qui con noi sulla terra», ha sussurrato tra le lacrime dall’ambone, facendo riferimento al fatto che gli organi del figlio sono stati donati, come Mattia stesso aveva indicato sulla sua carta di identità.
E altrettanto toccanti sono state le parole di alcuni suoi amici che hanno ricordato il suo sorriso contagioso, la sua disponibilità ad aiutare gli altri, la sua voglia di vivere e di viaggiare concludendo con: «Ciao “Spech”(così lo chiamavano gli amici storpiandone il cognome), ci mancherai da morire, ma sappiamo che la parte più bella di te, il tuo battito, continua a vivere su questa terra, nel corpo di qualcun altro».
All’uscita dalla chiesa il rombo delle moto è stato ancora più forte ed ha accompagnato la salma di Mattia e i suoi cari al cimitero di Carpi dove è avvenuta la tumulazione.