Il Cotto, a Montese un’azienda agricola tra tradizione e innovazione
Dai prodotti a base di castagne alle attività didattiche con i centri estivi
MONTESE. Situata nel suggestivo comune di Montese, ai piedi del monte della Croce e vicino alla storica sorgente del Cotto, l’azienda agricola Il Cotto rappresenta un esempio perfetto di come tradizione e innovazione possano convivere armoniosamente.
Con una vista mozzafiato che, nelle giornate limpide, permette di scorgere le Alpi, l’attività si inserisce in un paesaggio ricco di vegetazione e attraversato da numerosi ruscelli, come il Rio San Martino e il torrente Gea, che alimentano da secoli gli antichi mulini della zona. L’azienda (iscritta a Coldiretti) è gestita dall’ex ragioniera Nadia Zanardi insieme ai suoi figli Virginia e Edoardo.
«C’è stato un momento in cui ho avuto il grande coraggio di abbandonare dopo quindici anni la mia carriera e fare questo grande salto nel vuoto – racconta Zanardi – Mi ero stufata della città e della sua frenesia, volevo lavorare nel posto in cui mi riposava il cuore: la montagna. Così le mie idee sono diventate realtà, ed è nata l’azienda agricola Il Cotto, un luogo che mantiene un fascino particolare per gli amanti della fauna, della natura e della tradizione. Il nostro business è iniziato dalle castagne. Usiamo un essiccatoio tradizionale per disidratarle, e poi ci occupiamo di tutto ciò che ci si può fare: dalla farina alla birra, dai dolci al pane. Come servizi per acquistare i nostri prodotti offriamo la vendita al minuto, ma riforniamo anche diversi negozi».
Ma non finisce qui. L’attività didattica è un altro fiore all’occhiello dell’azienda agricola Il Cotto: «Col tempo abbiamo iniziato a sentire l’esigenza di espanderci e ampliare le nostre offerte – confessa la proprietaria – per questo siamo diventati anche una realtà didattica. Il percorso principale è rimasto quello della castagna, quindi accogliamo scuole e gruppi didattici per mostrargli come le lavoriamo. Poi facciamo assaggiare i nostri prodotti, mostriamo l’orto, la natura circostante, e facciamo di tutto per rendere il nostro territorio attrattivo».
L’interesse dei turisti, specialmente da Modena e provincia, è sempre vivo. Ma non mancano scuole, gruppi e visitatori stranieri. «Con calma, stiamo ripartendo. Dopo il Covid abbiamo fatto un po’ fatica a riacquisire una clientela fissa e stimolata. Ma ora sembra che la situazione stia migliorando. Sicuramente è anche merito di tutte le attività che proponiamo, che ci distinguono da tante altre aziende agricole».
Il Cotto offre infatti anche centri estivi per i più piccoli, con l’obiettivo di far apprezzare ai bambini la montagna: «Questa idea è piaciuta tantissimo – commenta Zanardi – I nonni ci lasciano qui i ragazzi alle 9 del mattino e li vengono a riprendere alle 17 circa. Durante la giornata noi gli proponiamo itinerari didattici sulla linea gotica e sulla crescentina modenese. Manteniamo sempre il focus della tradizione delle castagne, anche se questo non è solo un luogo che valorizza solo la cultura gastronomica della sua terra. È un punto di incontro tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, con un occhio di riguardo per l’educazione delle future generazioni».