Il coraggio e una bici per il lungo viaggio di “Tricycletta” in Sudamerica
Nicolò Garagnani, 37enne di Savignano, sulla strada tra Cartagena e la Terra del Fuoco
SAVIGNANO. In sella alla sua bici da Cartagena, città colombiana a nord del continente sudamericano, fino all’estremo sud, la Terra del Fuoco argentina, in Patagonia.
È l’impresa del savignanese Nicolò Garagnani, in arte Tricycletta, maestro della scuola primaria di professione, in questo caso però giramondo per passione.
Partito a novembre dello scorso anno dalla Colombia, il 37enne savignese si trova ora in Perù, dopo aver percorso 6mila chilometri e davanti a lui altrettanti ancora da affrontare.
«È un’esperienza fantastica: un’avventura tra la diversità, i climi e gli infiniti ecosistemi del Sudamerica. In Colombia ho trascorso 5 mesi. Ho conosciuto la jungla tropicale e le aride valli del Bolivar, per poi seguire il corso del Rio Magdalena che arricchisce di vita questa meravigliosa terra. Ho attraversato la spettacolare cordigliera andina (intorno ai 4mila metri di quota) che collega le città più grandi con i paesini più sperduti nelle montagne. Il sudore versato sotto al sole equatoriale nelle strade più dure, il freddo delle Ande, le piogge tropicali e le notti passate nei posti più sperduti nella mia tenda mi danno l’adrenalina necessaria per continuare l’impresa. Una notte ho avuto davvero paura: accampato in tenda accanto a un fiume, è scoppiato un temporale pazzesco, vedevo fasci di luce non lontano da me, erano i fulmini che si abbattevano. Fortunatamente è andato tutto bene, e ho quindi ripreso il cammino: tutto insieme a lei, Federica – sorride, parlando della sua bici – la compagna di viaggio, il mio mezzo di trasporto, ma anche la mia casa ambulante».
Con un pizzico di pazzia, compagni di viaggio incontrati sulla strada e esperienze degne di grandi best seller, Nicolò ha poi trascorso tre mesi in Ecuador, a conferma di un viaggio che offre sempre situazioni nuove e per certi versi inaspettate. Come spiega appunto Tricycletta.
«Lì dovevo fermarmi meno tempo, continua - ma ho conosciuto amici che gestivano un'agenzia di viaggi sulle isole Galapagos: li ho seguiti e ho lavorato per loro come guida subacquea, in cambio mi hanno offerto l’alloggio. Poi sono tornato nel continente, continuando il percorso. Il Sudamerica è trafficato da tanti turisti che compiono viaggi simili, si è creata quindi una rete di ospitalità, attraverso gruppi online e conoscenze, riesco sempre a trovare un alloggio, in cambio di qualche tipo di lavoretto. Ora mi trovo in Perù, passerò qui circa tre mesi, visiterò Machu Picchu, poi andrò in Bolivia, in Cile e infine in Argentina, proseguendo sempre dritto, fino alla Terra del fuoco. Devo arrivare prima dell’inverno del prossimo anno, cioè entro aprile (considerato che le stagioni qui sono invertite) perché poi il sud dell’Argentina inizierà a riempirsi di neve, verrà freddo e sarà pericoloso continuare il viaggio. Sulla mia pagina Instagram pubblico gli aggiornamenti della mia avventura: si chiama Tricycletta».
Il sogno nel cassetto? «Nel breve periodo finire il viaggio, una volta completato sarò la persona più felice del mondo. Se guardo al futuro, attraversare l’America, ma il continente Nord: partire da Panama, attraversa gli Stati Uniti e arrivare fino in Alaska», conclude Garagnani.
Pronto già con il pensiero a progettare prima e a intraprendere poi una nuova avventura.